Un antico leit motiv dell’ascetismo di tutte le religioni e di tutti i tempi
è la repressione del desiderio sessuale, considerato o peccaminoso o troppo
materiale.
Ma il desiderio sessuale è la radice
della vita; se recidiamo l’uno recidiamo l’altra, e si rimane come “un albero
secco tra rocce gelate.”
Sarebbe questo il risultato della
spiritualità?
Non pare proprio.
In realtà la meta è essere più vitali,
non meno.
Quello che dobbiamo fare non è
reprimere, non è soffocare, non è perdere vitalità; ma comprendere.
Se comprendiamo il desiderio sessuale
nella sua funzione e nella sua potenza, comprenderemo la vita. E, se
comprenderemo la vita, supereremo il desiderio sessuale.
In ogni caso, la vita porta naturalmente
al superamento del desiderio sessuale: basta aspettare. Ma è chiaro che la fine
del desiderio sessuale significa la fine più o meno prossima della vita.
Anche questo va compreso.
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