Ognuno di noi crede di essere l’artefice
della propria vita. Ma, all’inizio, la vita è come un film che si svolge per
varie condizioni. E, all’interno di questo film, tra i vari personaggi, c’è il
nostro io che si crede padrone della propria vita e autore delle proprie
decisioni e azioni.
Solo abbandonando questa illusione e
osservandoci vivere, ci si può render conto di essere soltanto degli attori che
recitano un copione già scritto.
Per diventare veri autori, dobbiamo
innanzitutto vederci recitare. Poi dobbiamo chiederci: “Chi sono veramente io?
Chi è che crede di decidere? Chi è che crede di essere un io? Quali sono i suoi
schemi reattivi?”
I pensieri e le emozioni avvengono: non siamo
noi a deciderle. E avvengono in base ad eventi che non siamo noi a determinare.
Il resto lo fanno gli schemi reattivi.
Noi dobbiamo osservare l’intero
meccanismo. E, infine, spostarci nello spazio di “ciò che è consapevole”. Solo
così vediamo con chiarezza ed usciamo dalla confusione e dalla reattività
meccanica.
In questo nuovo spazio, scopriamo un sé che
è più vasto dell’io, uno spazio in cui si intrecciano i vari destini.
È da lì che dobbiamo prendere le mosse
per re-impossessarci della nostra vita.
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