La meditazione, pur avendo un’origine
antica, è certamente la spiritualità del futuro.
Segnalo a questo proposito un articolo scritto
da Irene Maria Scalise su Repubblica.it:
Che cosa vi si dice sostanzialmente? Che
in tutto il mondo i centri di meditazione sono in espansione e quelli già
presenti sono sempre esauriti. Dal Nepal alla Grecia, dalla Birmania alla
Toscana, dalla Corea al Giappone, dalla Francia alla California, non si trova
più un posto libero. In America i praticanti sono più di 18 milioni.
I corsi del dhamma, per lo più gratuiti,
durano una decina di giorni e sono basati sul silenzio, sulla dieta e sullo
yoga. Naturalmente bisogna tener chiusi telefoni e tablet. Lo scopo è infatti
quello della disintossicazione psico-fisica.
La meditazione, si precisa, “elimina la
sofferenza inutile della vita” cancellando le ansie sul futuro e i rimpianti
per il passato. Producendo “una maggior consapevolezza degli automatismi” mentali,
insegna, “tramite il respiro, a staccarsi dal flusso dei pensieri e a
controllare le turbe.”
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