Se scompare il senso abnorme dell’io, la
persona non sparisce nel nulla. Semplicemente la vita diventa più spontanea,
più autentica ed essenziale.
Nel vuoto dell’io c’è la calma, c’è la
fine della tensione, c’è la perfetta presenza mentale senza barriere, senza
costrizioni, senza finzioni.
Non dobbiamo dunque utilizzare la
meditazione in modo improprio: per consolidare il senso dell’io, per perderci
nei labirinti della mente.
Rimaniamo presenti così come è presente
il nostro respiro, senza sforzi.
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