Noi pensiamo di essere io separati,
individui. Eppure nasciamo tutti da altri esseri. Sarebbe quindi più giusto
dire che esistono io collettivi.
Pensiamo inoltre di avere un io
concreto, sostanziale, qualcosa di indubitabile che ha una sua consistenza,
anche se non materiale. Eppure è possibile che ci sia un unico io che appare in
forme diverse. Come?
Prendiamo per esempio la luna che si
riflette di notte in tante pozzanghere. La luna è sempre la stessa, ma i suoi
riflessi sono innumerevoli.
Dunque, quando pensiamo, percepiamo o
sentiamo, realizziamo che attraverso di noi pensano, percepiscono o sentono
altri esseri, gruppi di esseri, collettivi di esseri.
Il nostro “io” è come una finestra
comune attraverso cui vivono parecchi altri.
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