lunedì 4 aprile 2016

La via di mezzo

La vita comune è governata dal principio edonistico del piacere. Ma non possiamo indulgere al piacere oltre certi limiti, perché sarebbe autodistruttivo. Se per esempio mangiamo a crepapelle, alla fine ci sentiremo male.
Qualcuno allora ha pensato di fare l’opposto e di darsi all’ascetismo.
Però la mortificazione dei sensi è la negazione della vita stessa e, a poco a poco, spegne l’individuo.
Il punto è che non ci i può fidare di soluzione estreme, nemmeno della natura e degli istinti, e che bisogna introdurre un principio di saggia regolazione, una moderata via di mezzo, sempre flessibile.
La natura non bada ai rischi e ai pericoli che corriamo. In fondo vuole sfruttarci ai suoi fini e, poi, eliminarci.

Sta a noi, alla nostra saggezza razionale e intuitiva non eccedere né in un senso né nell’altro, curando i nostri interessi personali.

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