domenica 3 aprile 2016

Il Dio inconoscibile

Non dico che Dio non esista.
Dico che nessuna sa che cosa sia e che cosa voglia. E che, in ogni caso, siamo noi che lo interpretiamo.
Per esempio, se lo concepiamo come Padre, Signore, Dominus, Signore, Amore, Bontà, Giudice… ci limitiamo ad applicare nostre proiezioni.
Ogni epoca, ogni religione, ogni uomo dà la propria interpretazione, condizionata da mille fattori, storici, culturali, ideologici, religiosi, personali, ecc.

Perciò, parlare in nome di Dio è la massima presunzione. Se c’è una cosa non etica, è la religione. Perché in essa c’è sempre un elemento di sopraffazione, una mancanza di autocritica.

1 commento:

  1. Assolutamente d'accordo. Ha una definizione la nostra posizione?
    Grazie,
    Teresa

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