Non dico che Dio non esista.
Dico che nessuna sa che cosa sia e che
cosa voglia. E che, in ogni caso, siamo noi che lo interpretiamo.
Per esempio, se lo concepiamo come
Padre, Signore, Dominus, Signore, Amore, Bontà, Giudice… ci limitiamo ad
applicare nostre proiezioni.
Ogni epoca, ogni religione, ogni uomo dà
la propria interpretazione, condizionata da mille fattori, storici, culturali,
ideologici, religiosi, personali, ecc.
Perciò, parlare in nome di Dio è la
massima presunzione. Se c’è una cosa non etica, è la religione. Perché in essa
c’è sempre un elemento di sopraffazione, una mancanza di autocritica.
Assolutamente d'accordo. Ha una definizione la nostra posizione?
RispondiEliminaGrazie,
Teresa