giovedì 21 aprile 2016

Autobiografie

Tutti noi crediamo di sapere chi siamo. È un fatto istintivo, elementare. “Io sono questo!”
Ma ciò che crediamo di essere, la nostra preziosa identità, non è tanto diversa dal personaggio di un romanzo: è per lo più il prodotto dell’immaginazione.
Infatti, se provassimo a descrivere o a raccontare ciò che siamo, chi siamo, ci renderemmo conto che attraverso parole e concetti, viene fuori solo un’immagine – una delle tante – di noi stessi. Fra ciò che sentiamo di essere e ciò che verrebbe raccontato ci sarebbe comunque una grande differenza.
Anche la più accurata autobiografia non è che un romanzo, non è che una sfaccettatura di un insieme che viviamo ma che non riusciamo mai ad esprimere compiutamente.
Ciò che siamo lo sappiamo soltanto noi – in realtà nemmeno noi. È una nostra idea, una delle tante.

Qualcosa ci sfugge sempre. Ed è inevitabile che sia così, perché quell’identità è sempre una rappresentazione – non qualcosa di reale.

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