lunedì 25 aprile 2016

Il giorno della liberazione: 25 aprile 2016

Ma liberazione da che? D’accordo dal nazifascismo.
Peccato che siano stati proprio gli italiani a inventare il fascismo e a sposarlo entusiasticamente per vent’anni. Non si può proprio dire che siano un popolo che ami la libertà.
È il loro antico vizio: cercare l’uomo della Provvidenza che risolva tutti i loro problemi. E diventarne schiavi. Un’idea che viene diritta dal cattolicesimo. E, infatti, il Papa di allora parlò di nuovo, a proposito di Mussolini, dell’uomo della Provvidenza. E subito si mise al suo servizio, cercando di trarne ogni vantaggio.
Fascismo e Chiesa si trovarono così d’accordo nell’imporre il loro duplice dominio, spalleggiandosi a vicenda. Il Papa benediva i fascisti e il Fascismo strinse patti con la Chiesa, togliendola dall’isolamento in cui era finita dopo la presa di Roma e concedendole enormi vantaggi.
Possiamo dire che gli italioti si siano mai liberati da questo clerico-fascismo? Certamente no. Basti vedere come ancora oggi il Papa campeggi nei mass-media statali e in tutti gli altri e come venga generosamente foraggiato, a suon di miliardi di euro, dallo Stato italiano. Basti vedere come di recente si sia tentato di fare di Berlusconi un altro uomo della Provvidenza, che di nuovo, come tutti gli uomini della Provvidenza, ha provocato danni incalcolabili, paragonabili a quelli di una guerra persa (un terzo della capacità produttiva distrutta).
Ancora oggi la Chiesa è la cattiva consigliera degli italiani, proponendo leggi e concezioni autoritarie e reazionarie, che fanno dell’Italia un paese arretrato, da cui bisogna emigrare.  
Con la sconfitta nell’ultima guerra, l’Italia ha pagato un conto salatissimo: più di seicentomila morti e la perdita di interi pezzi del suo territorio. Anche la Germania fu divisa in due, ma ha già recuperato la sua unità e la sua antica grandezza. L’Italia no. Resta sconfitta, umiliata e ridimensionata.
Ma se tutti hanno pagato, la Chiesa non ha mai pagato. Anzi, come se niente fosse accaduto, è ancora lì a dispensare consigli del tutto interessati, a gravare sulle spalle degli italioti e a proporre le sue idee reazionarie.

No, non si può dire che l’Italia si sia liberata. Deve ancora fare tanta strada, deve ancora capire chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Deve ancora spezzare antichi legami di servaggio.

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