Ma liberazione da che? D’accordo dal
nazifascismo.
Peccato che siano stati proprio gli
italiani a inventare il fascismo e a sposarlo entusiasticamente per vent’anni.
Non si può proprio dire che siano un popolo che ami la libertà.
È il loro antico vizio: cercare l’uomo
della Provvidenza che risolva tutti i loro problemi. E diventarne schiavi. Un’idea
che viene diritta dal cattolicesimo. E, infatti, il Papa di allora parlò di
nuovo, a proposito di Mussolini, dell’uomo della Provvidenza. E subito si mise al
suo servizio, cercando di trarne ogni vantaggio.
Fascismo e Chiesa si trovarono così d’accordo
nell’imporre il loro duplice dominio, spalleggiandosi a vicenda. Il Papa
benediva i fascisti e il Fascismo strinse patti con la Chiesa, togliendola dall’isolamento
in cui era finita dopo la presa di Roma e concedendole enormi vantaggi.
Possiamo dire che gli italioti si siano
mai liberati da questo clerico-fascismo? Certamente no. Basti vedere come
ancora oggi il Papa campeggi nei mass-media statali e in tutti gli altri e come
venga generosamente foraggiato, a suon di miliardi di euro, dallo Stato
italiano. Basti vedere come di recente si sia tentato di fare di Berlusconi un
altro uomo della Provvidenza, che di nuovo, come tutti gli uomini della
Provvidenza, ha provocato danni incalcolabili, paragonabili a quelli di una guerra
persa (un terzo della capacità produttiva distrutta).
Ancora oggi la Chiesa è la cattiva consigliera degli italiani, proponendo
leggi e concezioni autoritarie e reazionarie, che fanno dell’Italia un paese
arretrato, da cui bisogna emigrare.
Con la sconfitta nell’ultima guerra, l’Italia
ha pagato un conto salatissimo: più di seicentomila morti e la perdita di
interi pezzi del suo territorio. Anche la Germania fu divisa in due, ma ha già
recuperato la sua unità e la sua antica grandezza. L’Italia no. Resta sconfitta,
umiliata e ridimensionata.
Ma se tutti hanno pagato, la Chiesa non
ha mai pagato. Anzi, come se niente fosse accaduto, è ancora lì a dispensare
consigli del tutto interessati, a gravare sulle spalle degli italioti e a
proporre le sue idee reazionarie.
No, non si può dire che l’Italia si sia
liberata. Deve ancora fare tanta strada, deve ancora capire chi sono i buoni e
chi sono i cattivi. Deve ancora spezzare antichi legami di servaggio.
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