Il primo passo è vedere il mondo non come qualcosa di esterno e di
estraneo a noi, ma come la proiezione di un’energia che sta al nostro centro,
al centro del nostro essere – e che è alienata.
Il secondo passo è arrivare a modificare
ciò che sperimentiamo come mondo esterno. Il che rappresenta sia una
dimostrazione del primo assunto, sia lo sviluppo di capacità che potrebbero
essere definite supersensoriali.
Se infatti siamo noi stessi i creatori
del nostro mondo, dovremmo anche essere in grado di cambiarlo.
Questa è la parte più difficile, perché
per modificare le cose dobbiamo prima cambiare noi stessi e acquisire tecniche
che sono gelosamente conservate.
In parte ci riusciamo già attraverso la
scienza e la tecnica, ma dovremmo anche mettere a punto tecniche mentali che
siano in grado di incidere direttamente sulla realtà.
In fondo il mondo è il prodotto di un
Mente superiore – e questa mente è dentro di noi, benché oscurata.
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