martedì 25 febbraio 2025

Tempus fugit

" Non so chi sono".

L' uomo è l' essere che può dire :"Non so chi sono". Da una parte è un un bel vantaggio (rispetto agli altri animali). Ma dall' altra parte è bell' handicap. 

L' uomo non sa chi è. Ovvero, non può dirlo. Però lo è. 

C' è un evidente divario tra l' intelligenza razionale, che vorrebbe definizioni e concetti, e la consapevolezza. Cioè, tu sai (dentro di te) chi sei, ma non puoi dirlo. 

C' è un sapere che supera la razionalità. Sapere per l' intelligenza è un tradurre. Ma per sapere chi siamo non dobbiamo tradurre. 

Tradurre è un tradire, è un limitare, è un mettere dentro schemi sempre diversi dall' originale, sempre troppo grandi, grossolani Ma qui non dobbiamo tradurre. Qui dobbiamo trovare il testo originale. E leggerlo nella sua lingua. Che non è la nostra.

Così è per il tempo. Provate a prendere in mano il tempo: vi sfuggirà come un' anguilla o il mercurio. Non potete. Il tempo vi precede.

Provate a mettere a fuoco il tempo. Quanto riuscirete a seguirlo? Quanto piccolo è  l' istante che riuscirete a cogliere? 

In realtà il tempo è quantistico, è troppo piccolo per il nostro setaccio. E quindi ci sfuggirà sempre. 

Come ho detto prima, il tempo "fugge" perché sfugge.

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La realtà può essere definita quantistica quando si osservano fenomeni che non possono essere spiegati dalle leggi della fisica classica e che richiedono l'utilizzo della meccanica quantistica per essere compresi. In generale, questo accade quando si ha a che fare con:

 * Particelle subatomiche: Il comportamento di elettroni, protoni, neutroni e altre particelle elementari è governato dalla meccanica quantistica.

 * Fenomeni su scala atomica e subatomica: A queste scale, concetti come la sovrapposizione, l'entanglement e la quantizzazione diventano cruciali.

 * Sistemi isolati e ben controllati: In esperimenti di laboratorio, è possibile isolare sistemi quantistici e studiarne le proprietà con precisione.

Ecco alcuni esempi di situazioni in cui la realtà è quantistica:

 * Sovrapposizione: Un elettrone può trovarsi in più posizioni contemporaneamente fino a quando non viene misurato.

 * Entanglement: Due particelle possono essere "intrecciate" in modo tale che il loro stato sia correlato, anche se sono separate da grandi distanze.

 * Quantizzazione: L'energia, il momento angolare e altre grandezze fisiche possono assumere solo valori discreti.

 * Effetto tunnel: Una particella può attraversare una barriera di potenziale, anche se non ha energia sufficiente per farlo secondo la fisica classica.

È importante notare che la meccanica quantistica non è in contraddizione con la fisica classica. La fisica classica è un'approssimazione della meccanica quantistica che funziona bene per oggetti macroscopici. Tuttavia, quando si ha a che fare con oggetti molto piccoli o con fenomeni molto precisi, è necessario utilizzare la meccanica quantistica per descrivere la realtà in modo accurato.

In sintesi, la realtà è quantistica quando i fenomeni osservati richiedono l'applicazione dei principi della meccanica quantistica per essere compresi e descritti.

Ma perché io mi occupo di fisica quantistica? Perché ci dà delle idee che prima non avevamo.

Detto in altre parole, estendendo i significati della fisica alla conoscenza mentale, la realtà è quantistica quando i fenomeni da osservare sono troppo 'piccoli' o troppo precisi per essere descritti in modo accurato dalla nostra logica.

Questo perché la nostra logica è duale mentre la realtà è multipolare.

Tra il bianco e il nero o tra la luce e il buio noi vediamo due polarità (o poco più) mentre le polarità sono molte di più. Quindi la nostra logica non può cogliere la complessità del reale. 

Anch'io, che ho capito tutto ciò, lo intravedo appena.

Con la nostra logica tradizionale, siamo troppo imprecisi e ci troviamo sempre di fronte a dilemmi dualistici, a loop, da cui non riusciamo ad uscire.

Il fatto è che la nostra mente è troppo limitata. Da millenni, gira e rigira tra contraddizioni o paradossi che non riesce a risolvere. Che non può risolvere, perché il suo modello di verità e realtà, sempre dualistico, non può comprendere ciò che contempla più possibilità. Vale a dire che le comprensioni non sono sempre o "vere" o "false", o l'una o l'altra, ma quantità diverse di entrambe le cose.

Solo che non abbiamo né le parole né i concetti per dirlo. Ci vorrebbero menti quantistiche.

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