Così Freud definì gli uomini, notando che si sono sempre uccisi e si sono fatti la guerra. Ma, a differenza degli altri animali che si uccidono per necessità predatorie, gli uomini si uccidono anche per gelosia o invidia, così come indica il mito biblico di Caino (il primogenito) e Abele.
In più gli uomini uccidono per il potere, per predominio o per il semplice piacere di uccidere.
È vero però che anche tra gli animali ci sono continui scontri per il possesso delle femmine o per il predominio sul branco. Si pensi ai leoni, che possono arrivare a sbranare i cuccioli degli altri maschi. E questo prova che la ferocia, la competizione, la guerra e la contesa sono un segno distintivo della natura o di Dio (per chi ci crede).
La guerra è nella natura o, come dico io, si è resa necessaria.
Ma noi abbiamo moltiplicato la ferocia, arrivando a torturare gli altri e a costruire armi sempre più distruttive. Gli animali continuano invece a usare i denti o gli artigli.
E questo, come ho già detto, può segnare la nostra fine.
Ci siamo evoluti, si. Ma anche nella ferocia distruttiva. E l' amore non serve a nulla. Pensate che in questo momento ci sono tanti amorevoli padri di famiglia che, dopo aver baciato moglie e figli, vanno al lavoro... per costruire bombe nucleari sempre più potenti. E che ne abbiamo accumulate già migliaia.
Sì, c' è qualcosa di marcio negli uomini. E anche in chi li avesse eventualmente creati.
Nessuno ci ha salvati.
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