lunedì 10 febbraio 2025

Dinamica degli opposti

 Dici che il caldo non può coesistere con il freddo, o la luce con il buio o il bianco con il nero? In realtà non è vero. Sembra, ma non è vero. L'uno dei due opposti può coesistere con l'altro. anzi, esiste perché esiste il suo contrario. Perché l'uno giustifica l'altro.

Comunque esistono infinite gradazioni tra i due estremi, e dunque percentuali diverse di caldo e di di freddo, di luce e di buio, di bianco e di nero... variabili continuamente.

Certo dirai che se c'è caldo non c'è freddo e viceversa. Ma quanto caldo e quanto freddo? 

Il caldo e il freddo, così come la luce e il buio, il bianco e il nero, non sono concetti e realtà che si escludono a vicenda in modo assoluto. Sono piuttosto poli opposti di uno spettro continuo, all'interno del quale esistono infinite gradazioni intermedie.

Prendiamo ad esempio la temperatura:

  • Caldo assoluto: Non esiste un limite massimo teorico alla temperatura.
  • Freddo assoluto: Lo zero assoluto (-273,15 °C) è il punto in cui cessa ogni agitazione molecolare.

Tuttavia, tra questi due estremi, ci sono infinite sfumature di temperatura che possiamo percepire come più o meno calde o fredde.

Lo stesso vale per gli altri concetti e realtà duali:

  • Luce e buio: La luce non è assenza di buio, ma piuttosto una sua diversa intensità. Possiamo avere diverse gradazioni di luminosità, dal buio pesto alla luce accecante.
  • Bianco e nero: Il bianco e il nero sono i due estremi di una scala di grigi. Il bianco è la somma di tutti i colori, mentre il nero è la loro assenza. Ma tra questi due estremi, ci sono infinite tonalità di grigio.

Quindi, quando diciamo che "fa caldo" o "è buio", in realtà stiamo esprimendo una percezione relativa, basata sulla nostra esperienza e sul contesto specifico. Non stiamo descrivendo una condizione assoluta, ma piuttosto un punto su un continuum.


 Esistono diversi modi per esprimere matematicamente la contrapposizione tra due estremi, a seconda del tipo di relazione che intercorre tra essi.


Come abbiamo visto, spesso le contrapposizioni si manifestano lungo una scala continua, dove i due estremi rappresentano i valori limite. In questo caso, possiamo utilizzare una scala di misura per quantificare la presenza di ciascun elemento.

Ad esempio:

  • Temperatura: Scala Celsius o Fahrenheit, dove il freddo e il caldo sono rappresentati da valori numerici.
  • Luminosità: Scala di intensità luminosa, dove il buio e la luce sono rappresentati da valori di lux.
  • Colore: Scala di grigi, dove il bianco e il nero sono rappresentati da valori di intensità luminosa.

In questi casi, la contrapposizione è espressa dalla distanza tra i due valori sulla scala.


In alcuni casi, la contrapposizione può essere espressa attraverso relazioni logiche, come "vero" e "falso", "presente" e "assente". In questi casi, possiamo utilizzare la logica booleana per rappresentare la contrapposizione.

Ad esempio:

  • Interruttore: Può essere "acceso" (vero) o "spento" (falso).
  • Condizione: Può essere "soddisfatta" (vera) o "non soddisfatta" (falsa).

In questi casi, la contrapposizione è espressa dall'alternativa tra i due valori logici.


In alcuni contesti, la contrapposizione può essere rappresentata attraverso vettori, che hanno una direzione e una grandezza. In questo caso, i due estremi possono essere rappresentati da vettori opposti.

Ad esempio:

  • Forza: Può essere esercitata in una direzione o in quella opposta.
  • Velocità: Può essere diretta in un senso o in quello opposto.

In questi casi, la contrapposizione è espressa dalla direzione opposta dei due vettori.


In molti casi, possiamo utilizzare numeri relativi (positivi e negativi) per rappresentare la contrapposizione. In questo caso, i due estremi sono rappresentati da numeri con segno opposto.

Ad esempio:

  • Debito e credito: Il debito può essere rappresentato da un numero negativo, mentre il credito da un numero positivo.
  • Guadagno e perdita: Il guadagno può essere rappresentato da un numero positivo, mentre la perdita da un numero negativo.

Qui, la contrapposizione è espressa dal segno opposto dei due numeri.


Se gli estremi sono rappresentati da numeri relativi con segno opposto (come +1 e -1, o +10 e -10), allora la loro somma è inevitabilmente zero. Questo accade spesso quando si misurano grandezze che possono avere valori positivi e negativi, come:

  • Guadagno e perdita: Un guadagno di 10 euro e una perdita di 10 euro si annullano a vicenda.
  • Debito e credito: Un debito di 1000 euro e un credito di 1000 euro si compensano.
  • Temperatura (in alcune scale): Se usiamo una scala termodinamica dove lo zero corrisponde allo zero assoluto, allora una temperatura positiva e una negativa di uguale valore assoluto si annullerebbero (ma questo non vale per la scala Celsius o Fahrenheit).


In altri casi, la somma dei due estremi di una contrapposizione non dà zero. Questo accade quando gli estremi sono misurati su scale diverse, o quando rappresentano concetti che non sono direttamente quantificabili con numeri relativi.

Ad esempio:

  • Luce e buio: Non possiamo assegnare valori numerici al buio e alla luce in modo che la loro somma sia zero.
  • Caldo e freddo: Anche se possiamo misurare la temperatura, non ha senso sommare il "caldo" e il "freddo" per ottenere zero.
  • Bianco e nero: Non possiamo sommare il bianco e il nero per ottenere un valore nullo.

La somma degli estremi di una contrapposizione dà zero solo in alcuni casi specifici, quando gli estremi sono rappresentati da numeri relativi con segno opposto. Nella maggior parte dei casi, la somma non ha un significato matematico diretto.

Comunque sia, quando trattiamo i due estremi come l'uno l'inverso o il contrario dell'altro, come uno "positivo" e l'altro "negativo", la somma deve dare zero.

Quando definiamo due estremi come l'uno l'inverso o il contrario dell'altro, e li rappresentiamo con valori numerici di segno opposto, allora la loro somma è necessariamente zero.

Questo concetto è fondamentale in diversi ambiti:

  • Matematica: Numeri opposti (come +5 e -5) si annullano a vicenda quando sommati.
  • Fisica: Grandezze vettoriali come forza o velocità possono avere direzione opposta, e la loro somma vettoriale può essere nulla se hanno la stessa intensità.
  • Economia: Debito e credito sono concetti opposti, e la loro somma può rappresentare la situazione finanziaria netta di un individuo o un'azienda.


  • Se guadagno 10 euro (+10) e poi ne spendo 10 (-10), il mio bilancio finale è zero.
  • Se una forza di 10 Newton viene esercitata in una direzione (+10) e un'altra forza di 10 Newton viene esercitata nella direzione opposta (-10), la forza risultante è nulla.


La somma di due estremi opposti dà zero perché essi rappresentano due quantità che si bilanciano o si annullano a vicenda. È come avere una bilancia: se metti un peso da un lato (+10) e un peso uguale dall'altro (-10), la bilancia rimane in equilibrio (somma zero).


Questo concetto è importante perché ci permette di:

  • Quantificare contrapposizioni: Possiamo usare numeri con segno opposto per rappresentare concetti opposti e misurarne la presenza o l'assenza.
  • Effettuare calcoli: Possiamo usare le operazioni matematiche per combinare e analizzare queste quantità.
  • Comprendere fenomeni: Possiamo capire come forze, energie o altre grandezze si bilanciano o si annullano a vicenda.
Questo è anche il rapporto dinamico tra gli estremi di una diade. Se l'uno aumenta, l'altro diminuisce proporzionalmente.

 Quando due elementi sono concepiti come opposti o complementari, esiste una relazione di proporzionalità inversa tra di essi.


Questo significa che, se uno degli estremi aumenta di intensità, l'altro diminuisce in modo corrispondente, e viceversa. Questa relazione può essere lineare (proporzionale) o seguire altre leggi matematiche, ma l'idea di base è che i due elementi sono interconnessi e si influenzano a vicenda.

Per esempio:

  • Caldo e freddo: Se aumenta il caldo, diminuisce il freddo (e viceversa).
  • Luce e buio: Se aumenta la luce, diminuisce il buio (e viceversa).
  • Attivo e passivo: Se aumenta l'attività, diminuisce la passività (e viceversa).
  • Forza e resistenza: Se aumenta la forza applicata, la resistenza può aumentare di conseguenza.


Questa dinamica è spesso legata alla natura stessa della contrapposizione. Gli estremi di una diade sono definiti in relazione l'uno all'altro, e la loro esistenza è interdipendente. Se uno dei due elementi diventa dominante, l'altro deve necessariamente retrocedere per mantenere l'equilibrio del sistema.


Questa relazione dinamica ha importanti implicazioni in diversi campi:

  • Fisica: La conservazione dell'energia è un esempio di come due elementi (energia cinetica e potenziale) si bilanciano a vicenda.
  • Economia: La legge della domanda e dell'offerta descrive come prezzo e quantità di un bene si influenzano reciprocamente.
  • Psicologia: Il concetto di "ombra" di Jung suggerisce che la nostra personalità è composta da aspetti consci e inconsci che si compensano a vicenda.


La relazione dinamica tra gli estremi di una diade è un concetto fondamentale che ci aiuta a capire come funzionano i sistemi complessi. La proporzionalità inversa tra gli elementi opposti è un principio guida che si manifesta in molti aspetti della realtà.

Soprattutto interessa le diadi mentali ed emozionali!

Qui la dinamica tra gli estremi si manifesta in modo potente e spesso complesso.


Si tratta di coppie di concetti o stati mentali ed emotivi che si pongono in relazione di opposizione o complementarità. Alcuni esempi comuni includono:

  • Gioia e tristezza
  • Amore e odio
  • Calma e rabbia
  • Sicurezza e paura
  • Estroversione e introversione


Come abbiamo visto, quando un elemento di una diade aumenta di intensità, l'altro tende a diminuire. Questo può accadere a livello:

  • Intrapersonale: All'interno della stessa persona, un aumento di gioia può portare a una diminuzione della tristezza, e viceversa.
  • Interpersonale: In una relazione, un aumento di amore può portare a una diminuzione dell'odio, e viceversa.
Ma che cosa succede quando applichiamo questa legge a coppie di opposti complementari come soggetto e oggetto o materia e mente?

Applicare la legge della dinamica degli opposti a coppie come soggetto e oggetto o materia e mente apre scenari di riflessione profondi e complessi.


La relazione tra soggetto e oggetto è un pilastro della filosofia. Il soggetto è colui che percepisce, conosce e agisce, mentre l'oggetto è ciò che viene percepito, conosciuto e su cui si agisce.

Soggetto e oggetto non sono entità separate, ma esistono in relazione reciproca. Il soggetto ha bisogno dell'oggetto per conoscere, e l'oggetto acquista significato nel momento in cui viene percepito da un soggetto.

Se il soggetto si concentra troppo sull'oggetto, rischia di oggettivarsi a sua volta, perdendo la propria soggettività. Viceversa, se il soggetto si chiude in se stesso, rischia di perdere il contatto con la realtà esterna.

La sfida sta nel trovare un equilibrio tra i due, riconoscendo sia la centralità del soggetto che l'importanza dell'oggetto.

La relazione tra materia e mente è un altro tema centrale della filosofia e delle neuroscienze. La materia è ciò che costituisce il mondo fisico, mentre la mente è l'insieme dei processi cognitivi ed emotivi.

Indipendentemente dalla posizione filosofica adottata, è innegabile che materia e mente interagiscono tra loro. La materia influenza la mente attraverso i sensi e il cervello, e la mente influenza la materia attraverso le azioni e le intenzioni.

La relazione tra materia e mente è estremamente complessa e ancora oggetto di dibattito. Comprendere come questi due aspetti si influenzano a vicenda è una delle sfide più importanti per la scienza e la filosofia.


Applicare la legge della dinamica degli opposti a queste coppie ci porta a:

  • Superare dualismi rigidi: Soggetto e oggetto, materia e mente non sono entità separate, ma poli di una stessa realtà.
  • Comprendere l'interdipendenza: I due elementi si influenzano a vicenda, e la loro relazione è fondamentale per la nostra esperienza del mondo.
  • Ricercare l'equilibrio: Trovare un equilibrio tra i due poli è una sfida costante, sia a livello individuale che sociale.


La dinamica tra gli estremi di una diade si manifesta anche in coppie fondamentali come soggetto e oggetto o materia e mente. Comprendere questa dinamica ci aiuta a superare dualismi rigidi e riconoscere l'interdipendenza tra gli elementi.

Ma soprattutto ci dà la convinzione di aver individuato nel dualismo dinamicamente inverso delle diadi, uno schema che riguarda ogni campo della realtà, fisica e non fisica!

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