mercoledì 26 febbraio 2025

I limiti e le possibilità della conoscenza logica

 La realtà può essere definita quantistica quando si osservano fenomeni che non possono essere spiegati dalle leggi della fisica classica e che richiedono l'utilizzo della meccanica quantistica per essere compresi. In generale, questo accade quando si ha a che fare con:

 * Particelle subatomiche: Il comportamento di elettroni, protoni, neutroni e altre particelle elementari è governato dalla meccanica quantistica.

 * Fenomeni su scala atomica e subatomica: A queste scale, concetti come la sovrapposizione, l'entanglement e la quantizzazione diventano cruciali.

 * Sistemi isolati e ben controllati: In esperimenti di laboratorio, è possibile isolare sistemi quantistici e studiarne le proprietà con precisione.

Ecco alcuni esempi di situazioni in cui la realtà è quantistica:

 * Sovrapposizione: Un elettrone può trovarsi in più posizioni contemporaneamente fino a quando non viene misurato.

 * Entanglement: Due particelle possono essere "intrecciate" in modo tale che il loro stato sia correlato, anche se sono separate da grandi distanze.

 * Quantizzazione: L'energia, il momento angolare e altre grandezze fisiche possono assumere solo valori discreti.

 * Effetto tunnel: Una particella può attraversare una barriera di potenziale, anche se non ha energia sufficiente per farlo secondo la fisica classica.

È importante notare che la meccanica quantistica non è in contraddizione con la fisica classica. La fisica classica è un'approssimazione della meccanica quantistica che funziona bene per oggetti macroscopici. Tuttavia, quando si ha a che fare con oggetti molto piccoli o con fenomeni molto precisi, è necessario utilizzare la meccanica quantistica per descrivere la realtà in modo accurato.

In sintesi, la realtà è quantistica quando i fenomeni osservati richiedono l'applicazione dei principi della meccanica quantistica per essere compresi e descritti.

Ma perché io mi occupo di fisica quantistica? Perché ci dà delle idee che prima non avevamo. E perché ci dobbiamo approssimare a verità che esulano dalla logica classica, aristotelica o euclidea. Infatti, anche la fisica ha dovuto rendersi conto che la fisica classica (con la sua logica tradizionale) non era più sufficiente a descrivere realtà che operano a livelli diversi da quelli macroscopici e che sono spesso controintuitivi

Il fatto che siano controintuitivi ci dice che la logica e la conoscenza tradizionale, quando si vuol andare a fondo, non bastano più.

La nostra mente con la sua logica è stata formata per vivere e risolvere problemi di tutti i giorni, ma non per scendere negli abissi del sapere dove vigono altre leggi. 

Il mondo non è stato fatto solo con la logica tradizionale, ma con una logica che non rispetta più le regole a cui siamo abituati.  

Detto in altre parole, estendendo i significati della fisica alla conoscenza mentale, la realtà è quantistica quando i fenomeni da osservare sono troppo 'piccoli' o troppo precisi per essere descritti in modo accurato dalla nostra logica.

Questo perché la nostra logica è duale mentre la realtà è multipolare.

Tra il bianco e il nero o tra la luce e il buio noi vediamo due polarità (o poco più) mentre le polarità sono molte di più. Quindi la nostra logica non può cogliere la complessità del reale. 

Anch'io, che ho capito tutto ciò, lo intravedo appena.

Con la nostra logica tradizionale, siamo troppo imprecisi e ci troviamo sempre di fronte a dilemmi dualistici, a loop, da cui non riusciamo ad uscire.

Il fatto è che la nostra mente è troppo limitata. Da millenni, gira e rigira tra contraddizioni o paradossi che non riesce a risolvere. Che non può risolvere, perché il suo modello di verità e realtà, sempre dualistico, non può comprendere ciò che contempla più possibilità. Vale a dire che le comprensioni non sono sempre o "vere" o "false", o l'una o l'altra, ma quantità diverse di entrambe le cose.

Solo che non abbiamo né le parole né i concetti per dirlo. Ci vorrebbero menti quantistiche.

Nel caso del tempo, abbiamo una oscillazione troppo veloce per essere colta dalla nostra percezione. Facevo l'esempio della pellicola cinematografica con il trascorrere dei fotogrammi così veloce che i nostri sensi non riescono più a distinguerli ad uno ad uno e ricevono l'impressione del movimento delle immagini proiettate. Il tempo è ciò che ci sfugge. 

Nello "sfuggirci", ci sembra che le immagini si muovano realmente. Ma è un'illusione visiva. Il tempo è un'illusione visiva.

Quelle che si muovono sono solo immagini sullo schermo della mente. Ma ciò che si muove realmente è solo il proiettore che ha un moto circolare. E che fa scorrere i fotogrammi della pellicola. Così il moto circolare diventa un moto proiettivo. Di pure immagini. Ma niente si muove realmente. 

Come dicevo prima, il passato, il presente e il futuro sono un fenomeno allucinatorio. Anche Einstein sosteneva che il tempo - la distinzione tra passato, presente e futuro - fosse solo un' illusione. In realtà tutti gli eventi accadono simultaneamente e sono collegati in un modo che va oltre la nostra percezione. Tutto esiste, è esistito ed esisterà in un continuum spaziotemporale che è permanente. Passato, presente e futuro coesistono. È la nostra mente che li divide. Proprio come in un film, dove esiste il primo, il secondo e il terzo tempo.

Ma dove esistono? Non fuori, esternamente a noi, ma dentro la nostra mente. Fuori non succede niente, mai niente. 

Quando infatti entriamo dentro, il tempo non esiste o esiste in modi diversi. In una fantasia, in una massima concentrazione o in un sogno, non ci sono più le distinzioni tradizionali, ma o scompaiono o coesistono.

Naturalmente, io non uso concetti quantistici in senso proprio. Ma lavoro filosoficamente (cioè "estendo") i concetti fisici al mondo mentale.

In che senso si parla propriamente di tempo quantistico?


Il concetto di "tempo quantistico" è un'area di ricerca complessa e in evoluzione nella fisica teorica. Non esiste ancora una teoria unificata e accettata da tutti, ma diverse idee e approcci cercano di conciliare la natura del tempo con i principi della meccanica quantistica.

Ecco alcuni punti chiave per capire in che senso il tempo viene ritenuto quantistico:

 * Discreto, non continuo:

   * Nella fisica classica, il tempo è considerato una grandezza continua che scorre in modo uniforme. Nella fisica quantistica, si ipotizza che il tempo possa essere "quantizzato", ovvero esistere in unità discrete, come se fosse composto da "pacchetti" o "quanti" di tempo.

   * Questo implicherebbe che il tempo non scorre in modo fluido, ma salta da un "quanto" all'altro, anche se queste unità sarebbero estremamente piccole, al di sotto della scala di Planck.

 * Emergente, non fondamentale:

   * Alcune teorie suggeriscono che il tempo non sia una dimensione fondamentale dell'universo, ma piuttosto una proprietà emergente che deriva dalle interazioni tra particelle quantistiche.

   * In questo senso, il tempo non esisterebbe di per sé, ma emergerebbe dalle correlazioni e dall'entanglement tra gli stati quantistici.

 * Relazione con la gravità quantistica:

   * Uno dei principali problemi della fisica moderna è la mancanza di una teoria che unifichi la meccanica quantistica e la relatività generale, la teoria della gravità di Einstein.

   * La gravità quantistica cerca di descrivere la gravità a livello quantistico, e in questo contesto il concetto di tempo diventa particolarmente problematico.

   * Alcune teorie di gravità quantistica, come la gravità quantistica a loop, suggeriscono che il tempo e lo spazio siano quantizzati e che la struttura dello spaziotempo sia costituita da una rete di "loop" o "nodi" quantistici.

 * Il tempo come illusione:

   * Alcune ricerche recenti, hanno suggerito che il tempo, cosi come lo percepiamo noi, potrebbe essere un artefatto della nostra interazione con il mondo quantistico, e non una realtà fondamentale.

In sintesi, l'idea del tempo quantistico sfida la nostra intuizione classica del tempo come qualcosa di uniforme e continuo, e apre nuove prospettive sulla natura fondamentale della realtà.

Sono questi concetti che mi interessano. Il concetto di "loop" in particolare mi ispira moltissimo.

Che cosa è un loop?

Il termine "loop" può assumere diversi significati a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ecco alcuni dei significati più comuni:

 * In informatica:

   * Un loop, o ciclo, è una sequenza di istruzioni che viene eseguita ripetutamente finché non viene soddisfatta una determinata condizione. I loop sono fondamentali nella programmazione per automatizzare compiti ripetitivi.

 * In musica:

   * Un loop musicale è una sezione di un brano audio che viene ripetuta in modo continuo. I loop sono ampiamente utilizzati nella musica elettronica e nella produzione musicale per creare ritmi e pattern ripetitivi.

 * In fisica (gravità quantistica a loop):

   * Nella teoria della gravità quantistica a loop, i "loop" sono strutture fondamentali che costituiscono lo spaziotempo. In questa teoria, lo spaziotempo non è continuo, ma è composto da una rete di loop interconnessi. Questi loop sono quantizzati, il che significa che possono assumere solo valori discreti.

 * In psicologia:

   * "Loop mentale" si riferisce a schemi di pensiero ripetitivi e spesso negativi. Questi loop possono portare a rimuginio, ansia e altri problemi psicologici.

   * "Loop esistenziale" è una condizione di ripetizione continua di abitudini, spesso gratificanti, che tendono a costituire, nel lungo periodo, un limite all'evoluzione personale.

 * In generale:

   * Il termine "loop" può anche riferirsi a qualsiasi struttura o processo che si ripete in modo ciclico, come un circuito chiuso o un ciclo di feedback.

In sintesi, il concetto di loop implica sempre una forma di ripetizione o chiusura, ma il significato specifico varia a seconda del campo di applicazione.

Avete capito? Il termine loop si applica ai fenomeni circolari o ciclici. Il che mi porta a vedere l' origine del tempo, che tutti consideriamo lineare, in un moto ciclico. In due sensi: nel senso del meccanismo del proiettore cinematografico che con un moto rotatorio riesce a creare l' illusione di un movimento di immagini e nel senso del rapporto nelle biciclette o nei motori tra moto rotazionale e, attraverso appositi ingranaggi, moto traslazionale. 

La nostra mente funzionerebbe proprio come un proiettore cinematografico che proietta immagini in movimento apparentemente lineare partendo dal moto circolare degli attimi "prima" e "dopo".

Non so se mi spiego. Il moto originale del tempo è circolare, fotogramma dopo fotogramma, ma poiché i fotogrammi sono leggermente diversi, cioè portano informazioni sempre diverse, ecco che appaiono le immagini in movimento. Proprio come in un cinema. 

Questo comporta alcune conseguenze. Quando i fotogrammi sono uguali, non appare nessuna immagine e il tempo non c' è. Inoltre la velocità del tempo-movimento-illusione può essere variabile, come sostenuto da Einstein e provato.

Interessantissima l' idea che il tempo possa non esserci, non prodursi, saltare per quanti, essere discreto o discontinuo, perché questo significa che il tempo può interrompersi. Nel caso che i fotogrammi siano identici (non si produce movimento) o nel caso di una tale concentrazione mentale che annulli le distanze dei fotogrammi.

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