giovedì 20 febbraio 2025

Liberarsi

Vivere per i sensi non può portarci tanto lontano, perché significa vivere appesantiti da una materia che ci porta verso l'asservimento e la sicura morte. Anche la struttura spaziotemporale, con i suoi limiti, ci vincola in un quadro che ci opprime. 

Noi dovremmo vivere per acquisire maggiori libertà, non maggiori vincoli. In fondo, l'antica idea religiosa di portare alcuni uomini a vivere senza vincoli sociali (i monaci, gli eremiti) e senza impulsi sensuali era rivolta a una forma di liberazione.

Il guaio è che, se tu ti imponi un tipo di vita del genere e ti costringi lottando contro i sensi, vai fuori strada e ti imprigioni ancora di più. Nella cultura orientale, agli uomini anziani si consigliava di ritirarsi nella foresta o in montagna, isolandosi dagli obblighi e dai vincoli sociali. Una buona idea per chi va verso la fine della vita.

Da noi si fa tutto il contrario: si prendono le pillole blu per potenziare la propria sensualità, ci si comporta come i giovani e si raccomanda la vita sociale. Però, questa è un'anticamera della morte che non vuol fare i conti con la morte, che rifiuta la morte. Il che va contro natura.

Si consigliavano queste cose ai vecchi pensando che già la loro sensualità fosse diminuita. Ma non si faceva i conti con l'imprinting della mente, che rimane attaccata ai cosiddetti beni terreni: sesso, denaro, potere.

Il vero nemico è la mente. E' la mente che ha creato dipendenza. Al punto che ha creato e definito lo spaziotempo, in cui poi rimane intrappolata. Ma lo spaziotempo è già una via di mezzo tra materia e mente. Nel senso che non è del tutto oggettivo, ma già un'interfaccia tra mente e materia. Sullo spaziotempo, che già "cosa" elastica e mobile, possiamo influire. E possiamo influire sui vincoli sociali, che non sono dettati rigidamente dalla natura. 

Possiamo influire sulle interfacce che già abbiamo contribuito a solidificare. Ma che non sono stabili e solide come montagne.


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