Abbiamo visto che la mente, la coscienza, non è un elemento aggiunto alla natura fisica o prodotto dalla natura fisica, come quasi tutti ritengono, ma elemento costitutivo della realtà. Se non ci fosse la "mente" fin dall'origine, non ci sarebbe il mondo. La coscienza è una "curvatura" della materia costitutiva che, ritornando verso se stessa, "vede" se stessa, crea se stessa in un certo modo. E' l'autocoscienza della natura, che si dà uno "spessore". Concetti difficili. Ma necessari per spiegare la nostra esistenza e la nostra funzione di coscienza. Non come epifenomeno contingente, ma come fattore costituente.
Ho parlato di "curvatura" avvicinandomi al concetto di "curvatura" utilizzato da Einstein che la impiegava per spiegare la forza di gravità.
Ma il concetto di curvatura riguarda l'intero spaziotempo. Nel tempo si traduce in una possibilità di contrazione/espansione, cioè in una elasticità che fa del tempo non qualcosa di fisso e costante, ma un fattore di trasformazione.
Se anche la coscienza può essere considerata una curvatura, una specie di sguardo con cui la natura vede se stessa, deve essere inserita nello spaziotempo, come seconda o terza gamba.
Queste tra entità sono deputate a creare uno "spessore" alla realtà, che altrimenti non potrebbe esistere così come la conosciamo.
Senza spaziotempo, il mondo non esisterebbe. Ma anche senza coscienza non esisterebbe, perché non avrebbe uno spessore.
Che cosa intendo per spessore?
Il concetto di "spessore" può avere diverse interpretazioni a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Ecco alcune delle principali accezioni:
Fisica e Geometria: In fisica e geometria, lo spessore è la distanza misurata tra due superfici opposte di un oggetto. Ad esempio, lo spessore di un libro può essere misurato dalla copertina anteriore a quella posteriore.
Materiali: Quando si parla di materiali, lo spessore può indicare la robustezza o la densità di un materiale. Ad esempio, uno strato spesso di metallo può offrire una maggiore resistenza rispetto a uno strato sottile.
Letteratura e Filosofia: In un contesto letterario o filosofico, lo spessore può riferirsi alla profondità o alla complessità di un concetto, di una narrazione o di un personaggio. Un'opera può essere descritta come "spessa" se presenta molteplici livelli di significato e un'ampia gamma di interpretazioni.
Arte: Nell'arte, lo spessore può riferirsi all'uso di materiali, come la pittura applicata in strati densi o la scultura con materiali massicci.
Informatico: In informatica, si parla di "spessore" delle interfacce quando si riferisce alla quantità di dettagli e complessità presenti nelle comunicazioni tra diversi componenti di un sistema.
Ogni ambito applica il concetto di spessore in modo specifico, ma in generale, esso rappresenta una misura di distanza, densità o complessità.
In filosofia, il concetto di "spessore" assume un significato metaforico e complesso, applicato per descrivere la profondità, la densità e la multi-dimensionalità delle esperienze, dei concetti e delle narrazioni. Le implicazioni del concetto di spessore in filosofia sono molteplici e si riflettono in diversi ambiti:
1. **Epistemologia**: Lo spessore epistemologico si riferisce alla complessità e alla stratificazione del sapere. In questo contesto, riconoscere il "spessore" delle conoscenze significa comprendere che la conoscenza non è monolitica, ma è composta da strati di esperienze, interpretazioni, contesti storici e culturali che interagiscono tra loro.
2. **Ontologia**: In ontologia, lo spessore rappresenta la profondità e la complessità dell'essere. Un'entità o un fenomeno possono avere più livelli di esistenza e significato, che devono essere esplorati per comprendere appieno la loro natura. Questo implica che la realtà non sia semplicemente superficiale, ma abbia una struttura profonda che richiede una comprensione sfaccettata.
3. **Fenomenologia**: La fenomenologia si occupa dell'esperienza diretta dei fenomeni. Il concetto di spessore fenomenologico implica che le esperienze non siano semplicemente "piatte", ma abbiano una ricchezza e una profondità che emergono attraverso la percezione e l'interpretazione soggettiva. Questo riconosce che le esperienze umane sono stratificate e complesse.
4. **Ermeneutica**: Nella filosofia ermeneutica, lo spessore del testo si riferisce alla profondità e alla varietà delle interpretazioni possibili di un'opera. Un testo filosofico, letterario o religioso può essere interpretato in molti modi diversi, ognuno dei quali rivela nuovi strati di significato. Lo spessore ermeneutico implica che non esista una singola interpretazione definitiva, ma una pluralità di letture che arricchiscono la comprensione.
5. **Etica**: In etica, lo spessore morale riguarda la complessità delle decisioni etiche e delle situazioni morali. Le questioni etiche non sono semplici e lineari, ma richiedono una considerazione approfondita delle diverse dimensioni coinvolte, come le intenzioni, le conseguenze, i contesti sociali e culturali. Questo riconosce che le decisioni etiche hanno molteplici strati di significato e impatto.
In sintesi, il concetto di spessore in filosofia mette in evidenza la complessità e la multidimensionalità delle esperienze umane, della conoscenza e della realtà. Invita a una comprensione più profonda e sfaccettata di ciò che ci circonda, andando oltre le apparenze superficiali per esplorare i vari strati di significato.
Questo dà spessore alla realtà, che altrimenti, senza coscienza, sarebbe piatta e insignificante.
Questo ci dice anche come da uno spessore fisico della materia (le dimensioni della materia) si arrivi allo spessore mentale.
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Gemini:
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