giovedì 6 febbraio 2025

Il campo quantico di Faggin

 

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Dove scienza e spiritualità si uniscono5 febbraio 2025/ Nessun commento

di: Lorenzo Voltolin



Oltre l’invisibile non è solo l’autobiografia di un inventore di fama mondiale; è il racconto di un’esplorazione interiore, che invita a guardare oltre il confine del visibile per scoprire ciò che si cela nella nostra coscienza. Federico Faggin, noto come l’inventore del primo microprocessore, accompagna i lettori in un viaggio che, partendo dalle innovazioni tecnologiche, li conduce a esplorare le dimensioni spirituali della realtà, in un percorso ove scienza e spiritualità non sono più visioni separate, piuttosto componenti dell’unica ricerca di senso.


Il libro si apre con il racconto della sua carriera pionieristica nella microelettronica, un percorso che ha segnato una svolta epocale nel mondo della tecnologia e che oggi è parte della nostra vita quotidiana. Ma da subito emerge un Faggin che va oltre il «successo scientifico»: la sua curiosità non si accontenta del mondo materiale e del progresso tecnico, e presto inizia a rivolgere lo sguardo verso domande più profonde che interrogano la coscienza e la natura dell’essere umano.


In questo movimento da scienziato a pensatore spirituale, Faggin rivela una visione che sfida il materialismo e il determinismo, ponendo domande che sono al centro delle sue riflessioni: cos’è realmente la coscienza? Cosa significa essere consapevoli? Come ci si relaziona al tutto che ci circonda? E, soprattutto, come possiamo comprendere ciò che è oltre il visibile?


Uno dei temi cardine di Oltre l’invisibile è la coscienza, che l’autore considera un vero e proprio mistero. Partendo dalla sua esperienza scientifica, l’autore arriva alla conclusione che la coscienza non può essere ridotta a semplici processi chimici o neurali. La coscienza non è solo ciò che rende umani, ma essa rappresenta il collegamento con una realtà profonda e misteriosa, impossibile da analizzare con il solo metodo scientifico: essa è una dimensione in cui emerge la nostra identità più autentica, la porta di accesso a una comprensione che va oltre il mondo fisico.


copertina


Esperienza di «risveglio»

Parallelamente al suo lavoro scientifico, l’autore nutre una curiosità per tutto ciò che non è visibile e tangibile, e la sua ricerca si spinge verso la comprensione di quella che si può definire come «realtà interiore»: emozioni, pensieri, creatività, che, per lui, trascendono la mera realtà materiale. Questo «oltre» non è una dimensione astratta, ma una vera e propria sorgente della creatività umana, qualcosa che ha sperimentato in prima persona quando, negli anni Settanta, lavorava alla progettazione del primo microprocessore.


Questa esperienza di «risveglio» gli ha permesso di intuire che l’essere umano possiede una capacità di «andare oltre» che non può essere spiegata con le sole strumentazioni della fisica classica. Così, Faggin invita a esplorare l’interiorità come luogo di scoperta e trasformazione, ove la spiritualità può alimentare la nostra capacità di innovare e superare i limiti imposti dal mondo materiale e scientifico.


Uno snodo centrale del libro è la critica profonda al materialismo scientifico, quella visione riduzionista che vorrebbe confinare la realtà umana ai soli fenomeni materiali, analizzabili e misurabili. L’autore mostra come questa prospettiva sia limitante, poiché trascura quella dimensione soggettiva e interiore che è essenziale per comprendere l’essere umano. Ridurre l’uomo a una macchina biologica non solo porta a ignorare l’esperienza individuale e soggettiva, ma toglie anche senso al valore e all’energia della vita.


Nel libro si auspica un cambio di paradigma: una scienza della coscienza capace di superare il confine della dimensione fisica e di considerare la spiritualità come una via verso una comprensione più completa e integrata della realtà. Si racconta anche di una serie di esperienze spirituali che hanno avuto un impatto profondo sul modo di sperimentare la realtà, portando l’autore a comprendere l’esistenza di una dimensione invisibile che non può essere colta dalla sola razionalità matematica. Questa spiritualità non è un dogma, né una fede cieca: si tratta di un percorso personale che permette di contattare la nostra Seity – l’essenza del sé.


Tra scienza e spiritualità

Attraverso la spiritualità, il volume ci invita ad andare oltre i confini del pensiero razionale per scoprire una realtà più ampia. Uno degli aspetti più affascinanti dell’opera è la riflessione sul rapporto tra scienza e spiritualità. Faggin vede queste due dimensioni non come visioni opposte, bensì come due percorsi complementari che si interrogano sulle medesime questioni: qual è il significato della vita? Come funziona l’universo? Per lui, una vera comprensione della realtà richiede l’integrazione di entrambe le dimensioni: dove la scienza offre conoscenze sul mondo fisico, parimenti la spiritualità aiuta a comprendere ciò che va oltre.


Questo connubio tra scienza e spiritualità può aprire nuove strade per comprendere la complessità dell’universo e il nostro ruolo al suo interno, gettando le basi per una visione più completa e armoniosa dell’esistenza. Nello svolgersi dell’opera, per mezzo di questo approccio olistico, Faggin affronta temi complessi quali la morte e la religione, i sogni e l’intelligenza artificiale. Nel farlo, introduce e si avvale di concetti affascinanti, come la Seity e il campo quantico, che rappresentano rispettivamente la nostra essenza spirituale e il fondamento quantistico della realtà.


La Seity sarebbe la dimensione che trascende il corpo e la mente, permettendoci di riconoscere la nostra individualità autentica e il legame con il tutto. Parallelamente, il campo quantico viene descritto come una matrice universale che sostiene e connette l’esistenza materiale e quella spirituale, sfidando la distinzione tra osservatore e osservato, tra materia e coscienza.


La coscienza, secondo l’autore, non è solo un fenomeno biologico, piuttosto un’interazione diretta tra osservatore e osservato in questa dimensione quantica, un livello di realtà che può essere esplorato solo attraverso la consapevolezza interiore. Oltre l’invisibile è un libro che, a partire dal racconto di una storia di scoperta scientifica, invita il lettore a riflettere su ciò che significa realmente vedere e sentire la realtà.


Con un linguaggio accessibile ma profondo, Faggin comunica concetti complessi rendendo il libro una lettura stimolante, sia per chi è appassionato di tecnologia sia per chi è in cerca di risposte alle grandi domande dell’esistenza. L’autore offre una visione del mondo in cui scienza e coscienza si incontrano per esplorare l’ignoto, una visione che non teme di mettere in discussione i limiti della scienza tradizionale e di aprirsi a una comprensione più ampia della realtà, dove il visibile e l’invisibile si intrecciano in un’unica e straordinaria esplorazione dell’esistenza.


Federico Faggin, Oltre l’invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono, Mondadori, Milano 2024. Recensione pubblicata sulla rivista Appunti di Teologia, 4/2024, pp. 14-15.



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