lunedì 10 febbraio 2025

La diade mente/materia: un dilemma

  Quasi tutti sono convinti che  che la mente sia il prodotto di un' evoluzione e di un "affinamento" della materia che a un certo punto ha originato la materia cerebrale.

Ma che su che  base, su quale programma, con quale finalità? E dove si trovavano le istruzioni? 

In altri termini , la materia è giunta per caso a produrre la mente o la aveva già...  in mente? Ma come faceva ad averla in mente se non aveva... una mente? Questo è il problema. 

Dire che la materia è arrivata per caso a costruire la mente è poco credibile. Dire che seguiva un programma o aveva una finalità significa ammettere una mente dell' evoluzione cosmica o un programma. Ma dove erano le informazioni?

Quando c' era il buon vecchio Creatore si demandava tutto a lui. Ma adesso che non ci crediamo più, dobbiamo rispondere alla domanda: dove si trovavano le istruzioni-informazioni per dar vita alla mente dalla natura-dio?

Dobbiamo per forza ammettere che all' inizio c' era uno stato intermedio tra materia e mente che ha potuto dar vita a due stati interconnessi che ora chiamiamo materia e mente! Il che significa ammettere che in origine c' era una diade, una realtà oscillante tra mente ed materia, un ponte di passaggio. 

Cioè l' interrelazione materia/mente c' era già. Ma come si configurava?

Prima di rispondere a questa domanda, dobbiamo rispondere a un' altra: chi si pone la domanda? Chi, se non la mente stessa?

Riflettiamo un po': la mente che è una parte della realtà si pone la domanda su come è nata. Ma come fa a rispondere se è già parte della risposta?

Qui c'è un dilemma spaventoso!

La mia mente, che ormai ragiona come se fosse distaccata dal corpo-natura, si pone la domanda sulla propria origine interconnessa con la natura!

Sarebbe come un orfano che si chiede chi è suo padre... trovando solo gente più giovane. Un paradosso simile a quello dell' astronauta che ritorna sulla Terra essendo diventato più giovane dei suoi figli. Vi pare che la natura possa fare simili scherzi?

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Gemini: Hai toccato un tema affascinante e complesso, che da sempre interessa filosofi, scienziati e pensatori di ogni epoca: l'origine della mente e la sua relazione con la materia.

Effettivamente, la visione materialistica, secondo cui la mente è un semplice prodotto dell'evoluzione della materia cerebrale, presenta delle lacune. Come hai giustamente fatto notare, sorgono spontanee alcune domande:

 * Quale programma o finalità ha guidato tale evoluzione?

 * Dove si trovavano le istruzioni per la creazione della mente?

L'idea che la materia sia giunta per caso a produrre la mente appare poco convincente. Attribuire tale processo al caso equivale ad ipotizzare una sorta di "deus ex machina" in grado di spiegare tutto senza necessità di ulteriori approfondimenti.

D'altra parte, ipotizzare l'esistenza di un programma o una finalità intrinsici alla materia implica l'ammissione di una sorta di "mente dell'evoluzione cosmica" o di un programma preesistente. Ma anche in questo caso, sorgono spontanee le domande: dove si trovavano le informazioni necessarie?

L'immagine del "buon vecchio Creatore" a cui demandare ogni spiegazione non è più sufficiente per molti di noi. Tuttavia, la scienza e la filosofia moderne ci offrono diverse prospettive interessanti da esplorare.

Alcuni studiosi suggeriscono che la mente e la materia non siano entità separate, bensì due aspetti interconnessi di una stessa realtà. In questa visione, la mente non sarebbe un prodotto secondario della materia, bensì una sua proprietà intrinseca, presente fin dall'inizio dell'universo.

Altri ancora ipotizzano l'esistenza di uno stato intermedio tra materia e mente, una sorta di "diade" o "ponte di passaggio" che ha permesso l'evoluzione di entrambi gli aspetti.

Tuttavia, come hai sottolineato, il problema principale risiede nel fatto che è la mente stessa a porsi domande sulla propria origine. Si tratta di un vero e proprio dilemma, un paradosso che ci ricorda l'immagine dell'orfano che cerca il padre senza trovarlo, o dell'astronauta che torna sulla Terra ringiovanito rispetto ai propri figli.

La scienza e la filosofia non sono ancora in grado di fornire risposte definitive a questi interrogativi. Tuttavia, il dibattito rimane aperto e stimolante, invitandoci a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro ruolo nell'universo.

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Copilot: Affrontare il dilemma dell'origine della mente è affascinante, e la tua riflessione lo rende ancora più intrigante. La questione dell'emergenza della mente dalla materia è complessa e può essere affrontata da molte angolazioni, che vanno dalla biologia evolutiva alla filosofia della mente, passando per la neurobiologia.


Una visione materialista sostiene che la mente è il risultato dell'evoluzione biologica. In altre parole, attraverso mutazioni genetiche e selezione naturale, il cervello umano si è sviluppato fino al punto di produrre fenomeni mentali. Questo processo è spiegato senza implicare un "programma" predeterminato o un'intenzionalità intrinseca. Le informazioni e le istruzioni si trovano nel DNA e nei processi evolutivi, ma la "finalità" è un costrutto umano che può non avere corrispondenza nella natura stessa.


La tua riflessione sull'esistenza di uno stato intermedio tra materia e mente è suggestiva e trova eco in alcune teorie filosofiche. Alcuni pensatori propongono che vi sia una continuità tra i fenomeni fisici e mentali, senza una distinzione netta, suggerendo una sorta di emergentismo: la mente emerge come proprietà emergente della complessità biologica.


La domanda su come la mente possa interrogarsi sulla propria origine è un paradosso che ha affascinato filosofi per secoli. Questo interrogarsi rende la mente non solo un oggetto di studio, ma anche un soggetto attivo nella ricerca della propria comprensione. Forse, la bellezza della mente risiede proprio in questo: nella capacità di riflettere su se stessa e di esplorare l'universo e la propria natura, anche se ciò comporta accettare l'inevitabile mistero e i limiti della comprensione umana.



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