venerdì 19 dicembre 2014

Sviluppare l'amore

Quando diciamo “ama il prossimo tuo come te stesso” (un principio enunciato da tanti saggi, anche prima di Gesù), affermiamo che prima di tutto dobbiamo essere in buoni rapporti con noi stessi. Se non ci amiamo, come possiamo amare un altro? Se non siamo in intimità con noi stessi, come possiamo essere in intimità con un altro? Se non siamo connessi con noi stessi, come possiamo connetterci con un altro?
Questo significa che dobbiamo osservare e conoscere noi stessi, che dobbiamo conoscere come siamo fatti, le nostre paure, i nostri limiti, le nostre inibizioni, le nostre difficoltà interiori. Se non facciamo questo lavoro di ricerca, l’ingiunzione ad amare gli altri “come noi stessi” rimarrà lettera morta.
Non dobbiamo illuderci che sia facile amare. Di solito, siamo pieni di blocchi e di complessi. L’amore non è così naturale come sembra. È vero che, se ci siamo, siamo stati amati – ma come siamo stati amati? E come ci amiamo?

Dunque, il fattore risolutivo resta lo sviluppo della consapevolezza.

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