Siamo
così attaccati al nostro ego da provare terrore al solo pensiero di perderlo.
Per noi, smarrire noi stessi è l’immagine della morte senza speranza. E così ci
immaginiamo ogni genere di sopravvivenza, nell’aldilà (in paradisi e perfino negli
inferni) o nell’aldiqua (attraverso la reincarnazione) pur di continuare ad
essere qualcosa, pur di non dover credere che finiremo nel nulla.
Ma
se il nulla fosse la migliore espressione della perfezione? E, se comprendesse,
al limite, il tutto?
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