mercoledì 31 dicembre 2014

Sfuggire alla morte

Se vogliamo sfuggire alla morte, dobbiamo trovare ciò che non nasce e non muore.
Ciò che non nasce e non muore è la natura innata della consapevolezza, la chiara luce, la coscienza che non ha né principio né fine.
Per trovarla, dobbiamo prima rilassarci e acquietarci, poi guardare dentro di noi e infine focalizzarci sulla coscienza stessa.
Se non troveremo durante la nostra vita questa chiara luce, che non nasce e non muore, la incontreremo ancora al momento della morte fisica. Prima muore il corpo, poi muore la mente. Quindi appare la chiara luce. A questo punto, se saremo preparati, se avremo acquisito familiarità con la natura non nata della coscienza, entreremo in essa. Altrimenti, non capiremo nulla, ci sentiremo smarriti e spaventati – e il ciclo dovrà ricominciare.
Diceva Eraclito: “Agli uomini tocca dopo la morte qualcosa che né si aspettavano né si immaginavano”.

Ma tutto parte ora: dal desiderio e dall’intenzione di acquisire la consapevolezza fondamentale, e dall’addestramento che incominceremo a praticare da questo istante in poi.

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