Perché sono necessarie la
pace e la tranquillità per potere praticare (e in parte sono già la pratica)?
Perché quando siamo
sconvolti o angosciati, il nostre sé si contrae, ed entra in azione il cervello
arcaico, che ragiona solo in termini di fuga, di attacco o di
desensibilizzazione, perdendo ogni lucidità.
Nella pace, nel riposo e
nella quiete, il sé si espande, amplia i suoi confini e riesce a comprendere
anche ciò che sta al di là dei suoi bisogni primari.
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