Come scrive il maestro zen
californiano Ezra Bayda (in Cuore Zen,
Ubaldini, 2008), tutti nella vita cerchiamo la sicurezza, la protezione e il
benessere, che, purtroppo, sono minacciati. In ogni momento, infatti, qualche
avvenimento può distruggere questo stato di cose e le nostre protezioni. Al
fondo, quindi, noi nutriamo sempre una certa paura – paura di non riuscire a
fronteggiare gli imprevisti.
Questo sentimento, più o meno
inconscio, finisce per mettere in dubbio le nostre stesse capacità. Forse siamo
inadeguati, forse non siamo all’altezza delle sfide della vita. Da qui nascono
varie strategie di controllo.
La prima è sforzarsi e
impegnarsi di più. Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo essere attivi, dobbiamo
lottare. Inutile dire che questa strategia aumenta l’ansia.
La seconda è cercare
l’approvazione. Cerchiamo di piacere a chi ci circonda, cerchiamo di integrarci
e di conformarci alla società. Così facendo, pensiamo, non ci sentiremo più
inadeguati. Ma anche qui dobbiamo sprecare energia e finiamo per aumentare lo
stato di tensione. Oltretutto, veniamo a dipendere dal giudizio altrui e, per
riscuotere l’approvazione sociale, perdiamo contatto con la nostra natura più
profonda, con un aumento del senso di smarrimento e di angoscia.
La terza strategia è quella
di evadere e di istupidirci, per esempio attraverso il cibo, l’alcool, le
droghe, il gioco, le religioni o l’attivismo. Non appena avvertiamo una
sensazione di disagio o di malessere, ci mettiamo a mangiare, a drogarci, a
pregare o a fare qualcosa. Ma più dipendiamo da queste strategie, più ci
giudichiamo male, ci vergogniamo e ci sentiamo frustrati e insicuri.
La meditazione ci insegna a
non cercare di fuggire. Anziché adottare queste strategie di fuga, ci invita ad
osservare e a percepire con chiarezza le paure di fondo. Provate ad avvertirle
respirando con calma. Non vi dovete sforzare di più; non dovete essere qualcuno
di speciale. Godetevi il puro essere, senza secondi fini. State seduti
tranquilli.
Non evitate il disagio, non
finite nell’autocommiserazione. Non accelerate i ritmi di vita, non mettetevi a
fare mille cose. Non rafforzate il nucleo della paura inconscia. Non vi
sottomettere all’approvazione altrui o al conformismo generale. Non vi drogate
con sostanze o con ideologie. Comprendete le vostre caratteristiche
psicologiche. Accettatevi così come siete. Non dovete e non potete essere
qualcosa di diverso.
Rallentate, distendetevi,
rilassatevi, state fermi mentalmente, respirate con calma. Ritrovate il nucleo
soddisfatto e libero del vostro essere. Voi siete quel che siete, non dovete
essere qualun altro. Per quel siete, siete già a posto.
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