lunedì 1 dicembre 2014

I livelli di meditazione

In meditazione esistono vari livelli e vari stadi di realizzazione; non dobbiamo credere che o si diventa illuminati o si fallisce. Mentre la fase finale non è raggiungibile da tutti, le fasi intermedie sono alla portata di tutti e sono, soprattutto, alla portata della mente e degli sforzi individuali.
In tal senso possiamo definire la meditazione un insieme di tecniche che hanno due scopi: calmare l’organismo psico-fisico e raggiungere una maggiore chiarezza in tutte le attività della vita quotidiana, oltre che nella visione spirituale.
Qui contano molto i metodi, la costanza, l’intelligenza e l’impegno. Di fatto noi ci occupiamo di queste fasi, dando per scontato che la fase finale sia uno stato che supera e sfugge al controllo mentale.
Poiché il concetto stesso di illuminazione indica qualcosa di luminoso e quindi di chiaro, l’applicazione costante delle tecniche concentrative porta senz’altro a risultati.
Vedere con chiarezza è un effetto delle tecniche che riducono la tensione, l’agitazione, l’ansia e perciò la confusione e il chiasso mentale in cui viviamo abitualmente. La saggezza antica e le ricerche moderne ci dicono che più si calma e si purifica la mente, e più si assorbe l’intera “filosofia” della meditazione, più si è spinti a vivere in un certo modo, a seguire la via della natura, a ridurre le attività inutili, a semplificare l’esistenza e a mirare all’essenza delle cose.
In sostanza, la meditazione, anche ai livelli più bassi, è un vantaggio per la nostra evoluzione.


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