I nostri
telegiornali e giornali, tutti invariabilmente papalini, non fanno altro che
cantare le lodi di questo nuovo Papa e le sue magnifiche gesta. L’ultima sembra
essere quella del dialogo tra Cuba e USA. Pare infatti che gli Stati Uniti
siano propensi ad eliminare le sanzioni economiche contro Cuba. Certo, ormai il
comunismo è un ricordo e non si aspetta altro che la morte di Fidel Castro per
far tornare Cuba a quella che era prima: il regno della corruzione, della
dittatura e dell’ingiustizia sociale. Non a caso l’isola era stata definita il “bordello
d’America”.
Ma
più in generale, c’è da chiedersi come mai tutta l’America Latina, cioè l’America
cattolica, sia tanto corrotta e soggetta ad ogni tipo di dittatura. La stessa
Argentina, patria del Papa, ha sperimentato una delle più spaventose dittature
militari, con gli oppositori che venivano torturati o fatti sparire da un
momento all’altro.
È difficile
non vedere come vi sia un collegamento tra cattolicesimo, corruzione e
dittatura. La stessa Italia, sede del papato, è il paese più corrotto d’Europa
ed è il paese che ha inventato il fascismo.
Cosa
concludere? Che non solo il cattolicesimo convive tranquillamente con
corruzione, dittature ingiustizie sociali, ma che è anche la cultura della
corruzione, dell’autoritarismo e delle disparità sociali. Il cattolico,
infatti, non è tenuto ad avere una propria coscienza autonoma; deve solo
ubbidire alle gerarchie. E quindi la sua morale è un semplice moralismo di
facciata, non un’etica.
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