domenica 7 dicembre 2014

La scommessa di Pascal

L’idea di Pascal è che chi crede in Dio, anche se si comporta male, si salva per l’eternità, mentre chi non crede, anche se si comporta bene, è condannato per l’eternità – un’idea terroristica della fede, un’idea che ci presenta un Dio più simile ad un Capomafia che ad un Essere illuminato. Un Dio che vuole sudditi, schiavi, esseri sottomessi, lacchè, non esseri liberi. Uno che giudica non in base al comportamento, ma in base all’appartenenza.
Idea di fondo mutuata dagli ebrei, con il loro “popolo eletto”. Roba da mafia o da massoneria.
Oltretutto, che fede autentica è quella di chi scommette? Pascal credeva non certo per convenienza. Aveva avuto un’esperienza mistica.
Credere per un calcolo opportunistico è il contrario della fede.

La religione antica si basava sull’esaltazione della fede, perché aveva bisogno di gente che si fidasse senza porsi e porre domande. La fede moderna nasce dalla consapevolezza - consapevolezza dell’unione del tutto, consapevolezza che porta a vedere i limiti della mente, con i suoi calcoli e le sue furbizie, con i suoi Iddii di cartapesta.

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