In
questi giorni si ricorda la prima guerra mondiale e in particolare quell’episodio
in cui, a Natale, gli eserciti si fermarono per qualche ora e i nemici si
scambiarono gli auguri.
Bicchiere
mezzo pieno o mezzo vuoto?
La
religione ebbe il merito di concedere una tregua ad un insensato massacro, ma
ebbe (ed ha) il demerito di non impedire la guerra. Anzi, ci convive benissimo,
da secoli e da millenni.
Certo,
gli eserciti si fermarono per qualche ora e gli uomini si domandarono: “Ma che cosa
stiamo facendo?”
Purtroppo,
le religioni non insegnano mai a fermarsi prima
per porsi quella domanda.
Ci
vuole una spiritualità che insegni a fermarsi
ogni giorno – per porsi proprio la domanda: “Che cosa sto facendo?”
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