Così viene definita la vita
umana dal buddhismo, il quale non è, contrariamente a quel che si crede, una
religione pessimista.
Per
il buddhismo la vita è un’occasione unica per lo sviluppo degli esseri umani,
una tappa necessaria, rara e fortunata. D’altronde basta guardarsi intorno:
quanti animali esistono che non hanno una sufficiente consapevolezza per poter
crescere? E quanti pianeti esistono nell’Universo che possano albergare la
vita? Ben pochi, rispetto alle innumerevoli, gigantesche e apparentemente
inutili palle di fuoco e di gas, troppo calde o troppo fredde, che circolano
come residui di una immane esplosione.
Dunque
la vita – e la vita umana in particolare – offre un’opportunità unica. Ma
quanti se ne rendono conto? Quanti s’impegnano per crescere davvero, non solo
per accumulare oggetti o potere? Eppure, la morte è lì, che ci attende tutti.
Non
c’è consapevolezza perché le religioni che vanno per la maggiore inducono o a
non credere in nulla o a credere che tutto dipenda, non dai nostri sforzi qui e
ora, ma dalla volontà capricciosa di un presunto Signore del mondo.
E
così non ci si impegna e si spreca l’occasione di questa preziosa vita umana.
Nessun commento:
Posta un commento