La meditazione potrebbe
essere definita un insieme di tecniche mentali che si pongono due obiettivi: la
quiete e la consapevolezza. La quiete non è difficile da ottenere, se ci si
allena bene e a lungo, anche se ad essa si oppone la società, che è sempre un
coacervo di obblighi, compiti, impegni , agitazioni e preoccupazioni. Se si
vivesse in un luogo isolato, senza tanti obblighi sociali, non sarebbe
difficile ottenere la quiete, la pace, il distacco, l’equanimità, ecc.
Quanto al secondo obiettivo,
la consapevolezza, bisogna fare una distinzione: la consapevolezza di ciò che
siamo e in genere degli altri e del mondo, e la consapevolezza di ciò che sta
al di là della mente. Sono due mondi completamente diversi, il primo del tutto
terreno e il secondo trascendente.
La meditazione di
consapevolezza non scarta nulla, né le gioie né le sofferenze. Se siete felici,
la meditazione è in grado di conservare e di incrementare il senso di
benessere. Se state soffrendo, la meditazione è in grado di attenuare il dolore
e di aprirvi ancora di più la mente, senza illusioni.
Nessun commento:
Posta un commento