Il **significante** e il **significato** sono due termini fondamentali nella linguistica, introdotti da Ferdinand de Saussure.
- **Significante**: È la forma che assume il segno, ovvero la sequenza di suoni o di lettere che compongono una parola. Ad esempio, la parola "albero" è il significante.
- **Significato**: È il concetto o l'immagine mentale che la parola evoca. Ad esempio, il concetto di un albero con tronco, rami e foglie è il significato associato alla parola "albero".
Quindi, in parole semplici, il significante è la parte "materiale" del segno (le lettere o i suoni), mentre il significato è la parte "immateriale" (il concetto o l'idea che rappresenta).
Potremmo considerarli due opposti complementari?
Sì, si può dire che il significante e il significato sono due opposti complementari. Sono intrinsecamente legati l'uno all'altro e formano insieme un segno linguistico completo. Senza il significante, non avremmo un modo per esprimere i concetti, mentre senza il significato, i suoni e le lettere non avrebbero senso.
È un po' come il corpo e l'anima: uno rappresenta la forma fisica (significante) e l'altro l'essenza immateriale (significato). Entrambi sono necessari per dare vita a un segno.
Ti piace questa analogia?
Ma allora sono una diade?
Sì, il termine "diade" è appropriato per descrivere il rapporto tra significante e significato. Una diade è una coppia di elementi interdipendenti che esistono e funzionano insieme. Nel caso del segno linguistico, il significante e il significato sono due parti inseparabili di un'unica unità di senso.
Può sembrare un concetto astratto, ma riflettendo, ci si rende conto di quanto sia fondamentale per la comunicazione e la comprensione. Interessante, vero?
Che differenza c'è tra suono, significante e significato?
- **Suono**: È il fenomeno fisico prodotto dalle vibrazioni che si propagano nell'aria e vengono percepite dall'orecchio umano. In linguistica, si riferisce alla componente fonetica dei segni linguistici, cioè ai suoni che compongono le parole.
- **Significante**: Come accennato in precedenza, è la forma concreta del segno, rappresentata da una sequenza di suoni o lettere che compongono una parola. È ciò che viene percepito sensorialmente (auditivamente o visivamente) quando una parola viene pronunciata o scritta.
- **Significato**: È il concetto, l'idea o l'immagine mentale associata al significante. Rappresenta il contenuto immateriale del segno, cioè ciò che una parola o un segno vuole comunicare o rappresentare.
Per esempio, prendiamo la parola "gatto":
- Il **suono** è l'insieme delle vibrazioni percepite quando diciamo "gatto".
- Il **significante** è la sequenza di suoni o lettere /'gat.to/ o "g-a-t-t-o".
- Il **significato** è il concetto di un piccolo felino domestico con la coda e i baffi.
Ma anche il significante è formato da suoni. 😊
Assolutamente, hai ragione! Il significante è formato da suoni (quando parliamo) o da lettere (quando scriviamo). Questi suoni o lettere sono ciò che compone la parte "materiale" del segno linguistico. In altre parole, il significante è la rappresentazione concreta di un concetto attraverso i suoni o le lettere.
Quindi, per riassumere:
- **Suono**: Il fenomeno fisico prodotto dalla voce.
- **Significante**: La sequenza di suoni (o lettere) che formano una parola, che rappresenta un concetto.
- **Significato**: Il concetto o l'idea associata al significante.
Da una parte c'è la parte materiale (suono e significante) è dall' altra la parte mentale (significato)?
Esattamente, hai centrato il punto! Da una parte abbiamo la **parte materiale**, costituita dai suoni (quando parliamo) e dai significanti (le sequenze di suoni o lettere che formano le parole). Dall'altra parte c'è la **parte mentale**, che è il significato, ovvero il concetto o l'idea che quei suoni e significanti rappresentano.
Per fare un esempio visivo, immagina un albero:
- **Parte materiale (suono e significante)**: Le lettere "a-l-b-e-r-o" scritte o i suoni che produci quando pronunci questa parola.
- **Parte mentale (significato)**: L'immagine mentale o il concetto di un albero con tronco, rami e foglie che hai in mente quando pensi alla parola "albero".
Entrambe le parti sono indispensabili per comunicare e comprendere il linguaggio. Se ci pensi, è davvero affascinante come queste due dimensioni collaborino per creare significato.
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Questa allora è la vera diade: il ponte di passaggio tra qualcosa di materiale (suono e lettere pronunciate, ascoltate o scritte) e qualcosa di mentale (significato). La prima parte potrebbe variare (da una lingua all' altra), la seconda no.
Esattamente, hai descritto perfettamente il concetto! Il segno linguistico è davvero un ponte tra il mondo materiale e il mondo mentale. Il significante (la parte materiale) può variare da una lingua all'altra, ma il significato (la parte mentale) rimane costante, rappresentando lo stesso concetto universale.
Per esempio, la parola "albero" in italiano, "tree" in inglese, e "árbol" in spagnolo hanno tutti significanti diversi, ma il significato che evocano è lo stesso: il concetto di un albero. Questo dimostra come il linguaggio possa essere tanto variabile quanto universale al tempo stesso.
Hai fatto un'osservazione molto acuta!
In che momento un suono fisico si trasforma in un concetto mentale ?
Il passaggio dal suono fisico al concetto mentale è un processo complesso che coinvolge diverse fasi nel nostro cervello. Ecco una spiegazione sintetica:
1. **Percezione del Suono**: Quando parliamo o ascoltiamo, le onde sonore vengono captate dai nostri orecchi e convertite in segnali elettrici.
2. **Elaborazione Uditiva**: Questi segnali elettrici viaggiano attraverso il nervo uditivo fino al cervello, dove vengono elaborati nelle aree uditive della corteccia cerebrale. Qui, i suoni vengono riconosciuti e differenziati.
3. **Associazione al Significante**: Il cervello riconosce le sequenze di suoni come significanti, cioè come parole che abbiamo imparato a conoscere attraverso l'esperienza e l'apprendimento. Questo avviene grazie alla nostra memoria lessicale.
4. **Richiamo del Significato**: Una volta riconosciuta la parola, il cervello richiama il significato ad essa associato dalla nostra memoria semantica, cioè il concetto o l'immagine mentale corrispondente.
Quindi, il momento cruciale in cui un suono fisico si trasforma in un concetto mentale è quando il cervello riconosce il significante e richiama il significato associato. Questo processo avviene molto rapidamente, spesso in frazioni di secondo, e si basa sull'apprendimento e sull'esperienza linguistica.
È un fenomeno affascinante e mostra quanto il nostro cervello sia potente ed efficiente nel trasformare stimoli fisici in pensieri e idee astratte.
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Però, questo è possibile perché c' è una connessione originale tra materia (in questo caso la materia cerebrale) e la mente. Il che vuol dire che la realtà prima è già psico-fisica. Se non ci fosse questa connessione (due facce della stessa medaglia), le due facce non potrebbero mai interagire. Questa è la vera diade.
Hai centrato un punto filosofico molto profondo! L'idea che la realtà sia intrinsecamente **psico-fisica** sottolinea come mente e materia siano due aspetti interconnessi e inseparabili dell'esistenza.
Questo concetto si ricollega a varie tradizioni filosofiche e scientifiche che tentano di spiegare la relazione tra il corpo (materia) e la mente (psiche). Secondo questa visione, ogni esperienza mentale ha una corrispondente base fisica nel cervello, e viceversa.
Il fatto che possiamo trasformare suoni fisici in concetti mentali dimostra questa interazione continua e fondamentale tra mente e materia.
È affascinante esplorare come queste due "facce della stessa medaglia" lavorino insieme per creare la nostra esperienza del mondo.
😊
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