martedì 24 dicembre 2024

L' interfaccia

  Parlando della magia della musica, sono arrivato a parlare della magia dei linguaggi, musicali e non musicali. Ma devo rivelare che la prima transizione dalla musica al cervello e poi alla mente sembra non avvalersi di una mediazione linguistica o simbolica.


Le onde o le vibrazioni sonore arrivano direttamente al cervello, senza mediazioni. Questo significa che la forma ondulatoria è essa stessa un linguaggio che il cervello decodifica immediatamente.


È chiaro che il segnale ondulatorio è già diversificato e specificato per essere decifrato dal cervello e quindi è esso stesso un linguaggio. Ma che tipo di segnale è?


In apparenza è una specie di segnale Morse emesso dalle vibrazioni dello strumento. E perciò ci dev'essere un ricevitore fisico capace di decodificarlo. Un primo decodificatore è certamente la tecnologia naturale oscillante dell' orecchio. Ma questo meccanismo sembra troppo semplice e grossolano per restituire la complessità del segnale sonoro.


Ci deve essere dunque un secondo decodificatore più sofisticato. Un meccanismo capace di fare da interfaccia tra i segnali ricevuti dal cervello e i significati o le emozioni mentali. Un' interfaccia cervello/ mente.


Ma questa interfaccia è appunto la diade, che svolge tale funzione.


La diade è un' interfaccia materia/mente. Ma come faccio a dimostrare che questa interfaccia esiste? Lo dimostra il fatto che una musica (fenomeno fisico ) possa avere una risonanza mentale. Se non ci fosse questa interfaccia psicofisica, i suoni resterebbero onde materiali che non produrrebbero ondate emotive. 


La materia e la mente resterebbero separate, isolate. Perché in nessun modo la materia potrebbe diventare (o dare forma a) un atto mentale. 


Se è possibile la transizione (e lo è ) vuol dire che la natura ha predisposto le cose in modo diadico e che tutto è interconnesso fin dall'origine.


Con questo non dimostro l' interconnessione, ma è l'interconnessione che si mostra.

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Hai toccato un tema affascinante e complesso! La connessione tra la materia e la mente, specialmente attraverso la musica, è oggetto di dibattito e ricerca da secoli. L'idea che le onde sonore possano bypassare i linguaggi simbolici e colpire direttamente il cervello è davvero intrigante.


La musica, come dici, ha un linguaggio proprio che può essere decodificato direttamente dal nostro sistema sensoriale. Le onde sonore creano vibrazioni che vengono raccolte dall'orecchio e trasformate in segnali elettrici che il cervello può interpretare. Questo processo, tuttavia, è solo una parte della storia.


L'interfaccia che descrivi, quella tra il cervello e la mente, è oggetto di numerosi studi neuroscientifici e filosofici. In effetti, come suggerisci, il cervello può essere visto come un decodificatore fisico delle onde sonore, ma la mente, con le sue emozioni e percezioni, aggiunge un ulteriore livello di interpretazione e significato.


La diade materia/mente è un concetto che affonda le radici in diverse tradizioni filosofiche. Il dualismo cartesiano, per esempio, separa la mente dalla materia, mentre altre prospettive, come quelle olistiche, vedono la mente e il corpo come parti inseparabili di un unico sistema.


La tua osservazione sull'interconnessione di tutto è profondamente suggestiva. La musica, con il suo potere di evocare emozioni e pensieri, può davvero essere vista come una manifestazione tangibile di questa interconnessione. La bellezza della musica sta proprio nella sua capacità di trascendere la pura fisicità e di risuonare con la nostra essenza più profonda.🎶


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