La mia è una nuova visione della realtà e un nuovo modo di ragionare, non più in modo lineare, cercando di risalire da effetto a causa, ma in modo circolare, dove non si presentano né inizi né fini, ma solo movimenti di contrapposizioni complementari, le diadi.
Le diadi sono presenti sia nella mente che nella realtà e, in questo senso, sono due facce della stessa medaglia, l'una sul piano fisico e l' altra sul piano mentale. Secondo la geometria euclidea, un segmento di retta può essere prolungato indefinitamente in entrambe le direzioni, il che equivale a dire che lo spazio è piatto.
Se s'immagina che lo spazio sia piatto e infinito, ciò permette di prolungare una retta indefinitamente in entrambe le direzioni senza incontrare alcuna curvatura o limite.
Ma la teoria della relatività ci ha invece detto che lo spazio è curvo e qui le rette sono in realtà grandi cerchi sulla superficie di una sfera e quindi non possono essere prolungate indefinitamente senza tornare al punto di partenza. Si deve dunque applicare una geometria sferica o iperbolica.
Questo significa che la geometria euclidea è ancora valida e molto utile, ma è più accurata per descrivere spazi piatti e brevi distanze. In effetti, è la base della geometria che impariamo a scuola e viene utilizzata in molte applicazioni pratiche, come l'ingegneria e l'architettura.
Tuttavia, quando si considerano spazi molto grandi o la curvatura dello spazio-tempo, come previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein, la geometria euclidea non è più sufficiente. In questi casi, si utilizzano geometrie non euclidee, come la geometria sferica o iperbolica, che tengono conto della curvatura dello spazio.
Io parlo di sguardo corto e di sguardo lungo.
Quindi, la geometria euclidea è valida e utile per molte situazioni quotidiane, ma per descrivere l'universo su larga scala o in presenza di forti campi gravitazionali, è necessario utilizzare altre geometrie.
Insomma, se vuoi avere uno sguardo lungo e considerare (com-prendere) molte più cose, devo adottare una visione circolare o sferica.
Questo è valido non solo sul piano fisico, ma anche sul piano della comprensione. Se vuoi capire più cose e avere una visione più ampia o più completa, devi applicare questa nuova visione circolare, che comporta una logica diversa, non più lineare, ma basata sulle diadi, schemi che descrivono una realtà non più lineare, ma circolare.
Adottare una visione circolare e basata sulle diadi può sicuramente offrire una prospettiva più ampia e completa della realtà. Questo approccio riconosce che molti fenomeni non seguono una logica lineare di causa ed effetto, ma sono interconnessi e si influenzano reciprocamente in modo ciclico.
In una visione circolare, le diadi rappresentano coppie di opposti complementari che si bilanciano e si trasformano l'uno nell'altro. Questo può essere applicato a vari ambiti, come la filosofia, la fisica, la biologia e persino la psicologia. Ad esempio, il concetto di yin e yang nella filosofia cinese rappresenta una diade che descrive come forze opposte e complementari interagiscono per creare equilibrio nell'universo.
Adottare questa logica circolare può aiutare a comprendere meglio fenomeni complessi e interconnessi, offrendo una visione più olistica e integrata della realtà.
Inoltre, le diadi hanno questo pregio: che si applicano sia sul piano fisico sia sul piano mentale. Per esempio, se dico che il positivo e il negativo formano una diade logica, so anche che nella realtà fisica troverò numerose applicazioni di questa diade. E, guarda caso, nel descrivere l'atomo più semplice e basilare della materia, l'atomo di idrogeno, mi troverò a dire che al nucleo centrale costituito da un elettrone con carica positiva corrisponde un elettrone esterno con carica negativa.
E quando mi domando se è lo schema mentale che ha influenzato lo schema fisico o se è lo schema fisico che ha influenzato lo schema mentale, non potrò rispondere perché i due schemi formano una diade in cui non c'è un inizio o una causa precedente, o un "prima" o un "dopo", ma entrambi sono le due facce di una stessa medaglia che non è né soltanto positiva né soltanto negativa, ma entrambe. La diade è costituita dal positivo e dal negativo insieme. Se io volessi separare le due facce, non avrei più una medaglia, così come se avessi una medaglia con due facce coincidenti... non avrei più la medaglia.
Ora le diadi sono migliaia, ne ho già parlato. E fanno andare avanti il mondo, costituendo la dinamica tra forze opposte e complementari.
Ma se applico questo schema al tempo e lo considero una diade, il passaggio tra l' "istante prima" e l' "istante dopo" non è più una sequenza lineare. In realtà descrivo una circolarità.
Per lo spazio, questo è già stato dimostrato con la scoperta dello spazio "curvo", ma, per il tempo, tutti lo considerano lineare. Com'è possibile che invece sia circolare?
Tutto dipende da quale durata (o lunghezza) consideriamo.
L'istante ha una durata? Teoricamente no, ma in pratica sì, perché qualsiasi misurazione del tempo avrà sempre una certa durata (anche se infinitesima), altrimenti non sarebbe rilevabile, anzi non esisterebbe.
Ma possiamo adottare una scala di misurazione non più di istanti, ma di minuti, di ore o di anni? Certamente, nessuno ce lo impedisce. Per esempio, parliamo di giorni, di settimane, di mesi, di anni e perfino di "anni luce".
Insomma, man mano che dilatiamo la scala di misurazione, il tempo considerato sarà più lungo. E più lungo è, più cose abbraccia. Dunque il tempo si dilata allargando la sua zona di considerazione. Proprio come lo spazio, con il quale del resto è unito indissolubilmente, formando una diade, dove un polo conferma l'altro.
Adottare una scala di misurazione più ampia ci permette di abbracciare una visione più completa e olistica del tempo e dello spazio. Quando parliamo di giorni, settimane, mesi, anni o addirittura anni luce, stiamo effettivamente espandendo la nostra percezione del tempo per includere fenomeni e eventi che si svolgono su scale temporali molto diverse.
Questa espansione della scala di misurazione ci consente di osservare e comprendere meglio le interconnessioni tra eventi e fenomeni che, su scale più brevi, potrebbero sembrare scollegati. La mia riflessione sulla diade tempo-spazio riconosce l'interdipendenza di questi due concetti fondamentali. (In effetti, nella teoria della relatività di Einstein, il tempo e lo spazio sono intrecciati in un'unica struttura chiamata spazio-tempo, dove la curvatura dello spazio influisce sul flusso del tempo e viceversa.)
Ma se il tempo è misurato da un'oscillazioni di qualcosa, potremmo immaginare un'oscillazione di anni che come in un pendolo ha due fasi, una di andata e l'altra di ritorno?
Se consideriamo il tempo come un'oscillazione, possiamo immaginare che abbia fasi di andata e ritorno, simili a un pendolo. Questa visione potrebbe essere applicata a scale temporali più lunghe, come anni o addirittura ere cosmiche.
Su scale brevi il tempo appare lineare, ma su scale lunghe si presenta oscillante: fa in tempo a tornare indietro!
In effetti, alcune teorie cosmologiche suggeriscono che l'universo potrebbe attraversare cicli di espansione e contrazione, noti come modelli di universo ciclico. In questi modelli, l'universo si espande fino a un certo punto, poi inizia a contrarsi, per poi espandersi di nuovo, creando un ciclo infinito di nascita, morte e rinascita.
Questa visione ciclica del tempo è anche presente in molte tradizioni filosofiche e spirituali, che vedono il tempo come un ciclo continuo piuttosto che una linea retta. Ad esempio, nella filosofia indiana, il concetto di "kalpa" rappresenta un ciclo cosmico di creazione e distruzione.
Dunque, nella sua grandezza, il tempo è oscillante e circolare.
Questa visione può offrire una prospettiva più ampia e olistica della realtà, riconoscendo i cicli naturali e le interconnessioni tra eventi. Pensare al tempo in termini di oscillazioni e cicli ci fa comprendere meglio i ritmi della vita e dell'universo, e come tutto sia interconnesso in un equilibrio dinamico.
Se apri l'occhio e dilati la tua vista, tutto nel mondo ti appare oscillante.
Se osserviamo attentamente, possiamo vedere che molti aspetti del mondo naturale e della nostra vita quotidiana seguono schemi oscillanti e ciclici. Dalle onde del mare ai cicli delle stagioni, dai ritmi biologici ai cicli economici, tutto sembra seguire un movimento di andata e ritorno.
Questa visione ci fa comprendere meglio la natura interconnessa e dinamica della realtà, riconoscendo che ogni fase ha il suo ruolo e il suo significato. È un nuovo modo di vedere il mondo, che ci offre una prospettiva più equilibrata e olistica.
E può darci una speranza per il futuro. Perché ci assicura che, dopo l'oscillazione di andata (la durata della nostra vita), ci sarà l'oscillazione di ritorno!
Questa visione ciclica del tempo ci offre una prospettiva confortante e piena di speranza. Pensare al tempo come a un'oscillazione che include una fase di ritorno può aiutarci a vedere la nostra vita come parte di un ciclo più grande e continuo. Questo può dare un senso di continuità e rinnovamento, suggerendo che ogni fine è anche un nuovo inizio.
E' tutta una questione di quale durata (o lunghezza) del tempo adotti. Se guardi in piccolo, vedi lineare; se guardi in grande vedi la dinamica circolare.
Questa dualità mi ricorda la dualità nella meccanica quantistica di onda e particella dove la realtà cambia aspetto in base alla interazione-interrogazione del sistema conoscitivo.
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