martedì 24 dicembre 2024

Il riciclo universale

 La visione che ci si presenta è bellissima, come quella di una mappa luminosa o del cielo stesso pieno di luci brillanti e di colori, tutti in movimento e pulsanti.

Perché il nostro è un universo violento ma pieno di vita. Noi stessi siamo organismi dinamici, costituiti da organi che non smettono mai di funzionare, che non si fermano mai, dai polmoni al cuore... alla nostra stessa mente che non smette di lavorare nemmeno quando dormiamo. Uno spettacolo grandioso e vivacissimo. La mente filosofica non ha mai smesso di osservarlo, e anche la mente della fisica che infatti ha messo a punto leggi della dinamica, ossia del movimento.

Tutto si muove e tutto cambia instancabilmente, tanto che ci fa pensare di essere immersi nel fiume del divenire. Ho trovato una foto di quando avevo pochi mesi e, sinceramente, non mi sono riconosciuto. Chi era quel bambino e quanta strada ha percorso per diventare il vecchio che sono ora?

E' questo che ci fa pensare che il tempo abbia una freccia e che non torni indietro. Però, per esserne sicuri, dobbiamo aspettare di essere morti e di vedere se il tempo finisce o va avanti in qualche altro modo.

Perché chi può sostenere che a questo ciclo non ne segua un altro? Certo, non saremo più noi, così come siamo adesso, ma forse in qualche modo lo saremo ancora.

Questa riflessione mi viene dalla constatazione che l'universo non spreca nulla (va al risparmio, è economico, non butta via nulla, ricicla tutto) e dalla legge di conservazione dell'energia, che è in fondo una legge del risparmio: niente nasce e niente muore, ma tutto si trasforma - cioè si ricicla.

La legge di conservazione dell'energia è una legge del riciclaggio: niente si butta via, tutto si ricicla. E dunque non mi meraviglierei se questo universo sparagnino riciclasse anche noi.

Questa legge non è esattamente una legge della reincarnazione o della metempsicosi, cui qualcuno ha sempre creduto in Oriente come in Occidente, ma è una legge del riciclaggio.

Niente si butta via, tutto si riutilizza.

Anche la nostra infima vita può essere servita a qualcosa, almeno come concime.

La stessa parola "riciclo" ricorda che siamo tutti soggetti a cicli. 

Semmai il problema è un altro. In Oriente, lo scopo ultimo delle rinascite è quello di liberarsi finalmente dello stesso ciclo delle nascite e delle morti. E, cioè, è legato anche al concetto di progresso (o regresso), non alla ripetizione continua. 

Fino alla liberazione finale. E in questo anch'io spererei, perché ne avrei abbastanza di morti e rinascite.

Dunque, il ciclo sarebbe finalizzato a un riciciclo migliorativo, progressivo, perfezionativo. Come se da un materiale infimo (come per esempio la creta) potesse venir fuori una bella scultura. Ma determinato da che cosa?

Io non credo dal bene o dal male fatto, ma dalla consapevolezza acquisita.

Quella che noi definiamo consapevolezza è proprio la 'materia ultrasottile ': prima c' è la materia grossolana, poi c' è la materia cerebrale, quindi la coscienza e infine la consapevolezza - la coscienza della coscienza.

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