Le dinamiche dell' incontro/scontro e del padrone/servo sono attive in tutti campi.
Anche tra bene e male.
Il bene sostiene il male, così come il male sostiene il bene. Fateci caso. Non in astratto, in concreto.
Che cosa ci guadagnano? Intanto, che se non c'è l'uno, non c'è l'altro. E se c'è l'uno, c'è l'altro.
Dunque, sono due che fanno una specie di commedia. Di giorno si combattono, ma di notte si mettono a contare insieme che cosa hanno guadagnato dando spettacolo e imbrogliando i gonzi.
Sollevate lo sguardo sopra questa commedia e vi accorgerete del potere di Maya, la dea dell'illusione... che infinocchia gli uomini.
In questo caso la padrona è Maya e tutti noi i servi.
Questa è anche la dialettica tra Capo e sottomessi.
Gli uomini, poveretti, corrono da mattina a sera e consumano le loro vite credendo di servire qualche Ente superiore, al servizio del bene. Ma l'Ente superiore (o il padrone) pensa a se stesso.
Pensate, per esempio, a quanti uomini ha ucciso e fatto uccidere il dittatore della Siria, Bashar-al-Assad. Bene, ora è fuggito a Mosca portandosi dietro non so quanti milioni. E chi è morto per lui?
Ma lo stesso è successo con il nostro ultimo re, che, dopo aver appoggiato il fascismo e scatenato una guerra che ha distrutto l'Italia e fatto non so quanti morti, se ne è fuggito in Portogallo portando con sé immense ricchezze.
E Mussolini? E Hitler? E Napoleone? E Stalin? E Putin?... Quanta gente farà morire Putin? E credete che lui non se la goda in privato? Perché non va lui a combattere? Credete che i figli degli oligarchi siano in prima linea?
Svegliatevi, sprite gli occhi!
Pensate ai vostri veri interessi, che non sono quelli di chi vi comanda.
Non vi invito all'anarchia, ma a non fidarvi dei re, dei condottieri, dei capi di Stato, dei Papi e degli alti papaveri.
Fate in modo che i capi siano al vostro servizio, e non voi al servizio dei capi.
La tendenza attuale di delegare il potere a un Capo, senza controlli, è foriera di sicuri disastri.
Ricordatevelo!
E, se ci fosse un Dio, sarebbe un tipo del genere. Altro che la favoletta del Creatore che ci ama tanto!
Per fortuna, non esiste un Dio del genere. Ma gli sprovveduti ci credono.
Ciò che regna è un'Interrelazione generale, in cui le singole cose sono tutte determinanti. Un sistema complesso. Non quella storiella del Creatore che si sveglia una mattina e dice: "Che cazzo facciamo oggi? Ma sì, creiamo un teatrino di pupi... per svagarci un po'. Faremo credere loro che senza di me non possono fare nulla. E intanto mi divertirò! Poveri fessi."
Vi invito a leggere la dialettica padrone/servo secondo Hegel. Si trova nella sua opera *Fenomenologia dello Spirito* (1807). Ecco un riassunto della sua teoria:
1. **Lotta per il riconoscimento:** All'inizio, due individui (coscienze) si scontrano cercando di affermare la propria superiorità. Ogni coscienza desidera essere riconosciuta come autonoma e indipendente dall'altra.
2. **Scontro e dominanza:** Da questa lotta, una coscienza emerge come "padrone" (signore) e l'altra come "servo" (schiavo). Il padrone mantiene il controllo e la superiorità, mentre il servo è costretto a sottomettersi.
3. **Dipendenza e lavoro:** Il padrone dipende dal lavoro del servo per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tuttavia, il servo, attraverso il lavoro, sviluppa competenze, conoscenze e una certa autonomia.
4. **Riconoscimento reciproco:** Paradossalmente, il padrone diventa dipendente dal servo per il riconoscimento della propria superiorità. Allo stesso tempo, il servo, attraverso il lavoro e la riflessione, inizia a guadagnare una propria autonomia e consapevolezza.
5. **Superamento della dialettica:** Alla fine, la vera libertà e riconoscimento emergono quando entrambi, padrone e servo, riconoscono reciprocamente la loro umanità e autonomia. Questo processo dialettico mostra come la coscienza evolve attraverso la lotta e il riconoscimento reciproco.
Questa dinamica non si applica solo ai rapporti tra individui, ma può anche essere vista come una metafora per le strutture sociali e politiche. Hegel usa questa dialettica per illustrare il processo di sviluppo della coscienza e della libertà umana.
Solo che Hegel era un ottimista.
Non ho ancora visto un padrone e un servo che riconoscano reciprocamente la loro umanità e autonomia.
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