Il mondo psico-fisico: il "mondo di mezzo" o delle interfacce

 Non sono una fisico, e non mi occupo di calcoli matematici (che dò per buoni), ma mi occupo di schemi mentali, facendo notare ogni volta le analogie fra mondo della fisica e mondo mentale, tanto che applico le formule della fisica alla mente e gli schemi mentali al mondo fisico.

Gli schemi che operano sono gli stessi nei due campi.

Pur non essendo un fisico, ho già fatto notare che certe leggi basilari della fisica (terza legge di Newton, principio di conservazione dell'energia, entanglement quantistico ecc.) possono e devono essere applicate al mondo mentale. E ho fatto notare che la fisica sbaglia quando non prende in considerazione le strutture della mente - con le quali tuttavia lavora. E' come se uno lavorasse con un una macchina, un computer, senza mai domandarsi in base a quali principi lavora comunque computer. Assurdo, perché le sue scoperte ne saranno condizionate.

Mi occupo dell'interfaccia tra fisica e filosofia, tra materia e mente, che sono interconnesse. E si influenzano a vicenda.

Il problema è che nessuno si è mai occupato di questo mondo di mezzo o delle interfacce.

Eppure è evidente che certe leggi della fisica sono applicabili anche al mondo mentale e che certe strutture della fisica (per esempio, spazio e tempo) sono diadi interconnesse o entangled.

Il fatto è che l'energia non è né un fenomeno puramente materiale né un fenomeno puramente mentale, ma opera in entrambi i campi, unendoli. Quindi non ha senso considerarla appartenente più alla fisica-materia o più appartenente al mondo mentale. Appartiene a quel mondo che è la via di mezzo.

Domandate a un fisico che cosa è l'energia in sé. Vi dirà che l'energia è ciò che "risulta" dal movimento dei corpi o dal lavoro che compie. Ma non lo so sa che cosa sia in sé.

Non può saperlo perché l'energia appartiene ed opera ad entrambi i campi, e dunque è anche un fenomeno mentale. E' ciò che "muove il sole e la altre stelle," ma anche la mente.

Le leggi sull'energia (dinamica) appartengono al "mondo di mezzo" o all'interfaccia tra materia e mente. Un mondo che, pur essendo stato diviso dalla mente scientifica in due, rimane uno stato comune e indivisibile.