giovedì 23 gennaio 2020

Sati: la presenza mentale


Quando invitiamo alla “presenza mentale” (sati) sembra che si debba fare chissà che, sembra che si debba escogitare chissà quale difficile tecnica. Ma in realtà si tratta di qualcosa di estremamente semplice e soprattutto di naturale.
Domandiamoci: quale è il contrario della presenza mentale? È vivere con distrazione, con noncuranza, sempre abbagliati, confusi, illusi, storditi, sempre coinvolti in un’esistenza superficiale e artificiale..
Applicare la presenza mentale è quasi un ritorno alla natura, un voler riprendere un mano la propria vita, anziché sprecare tempo ed energie in attività inutili o di pura sussistenza, in sogni e illusioni inconsistenti, in comportamenti stereotipati e convenzionali, è essere vivi e consapevoli di esserlo.
Non dunque una qualche strana tecnica, ma la volontà di vivere in prima persona, anziché limitarsi a seguire i sentieri battuti da tutti o precostituiti da altri.
Perché non dovremmo essere attenti e consapevoli? Perché non dovremmo essere autentici, ma semplici maschere?

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