Quando ci domandano o ci domandiamo chi siamo, rispondiamo
descrivendo il nostro ruolo sociale o la nostra psicologia. Questa è
l'identificazione.
Ma la nostra vera
identità, al di sotto del ruolo sociale e della psicologia, non è quella; e
possiamo trovarla soltanto se ci liberiamo della identificazione sociale e
psicologica.
Dobbiamo gettare ogni
maschera per scoprire il nostro volto nudo.
È necessario
distinguere tra identità e identificazione per capire che ciò cui tendiamo non
è un io eternamente uguale a se stesso e immobile, ma una coscienza che si fa
sempre più universale. Dobbiamo allargare, non restringere, i confini del
nostro ego. Ed è questo che avviene in meditazione.
Sì, attualmente io
sono Tizio o Caio. Ma al fondo sono un pezzo di coscienza cosmica. Non si può
negare. E, allargando la coscienza, non ho più bisogno del piccolo ego, perché
divento il tutto.
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