Certo, non
possiamo obiettare nulla a chi, come Parmenide, sostiene che l’essere è eterno
e che non può non essere. È una questione logica – di una logica dualistica. Ma
questo non ci dice ancora nulla.
Noi
vorremmo sapere che cosa accadrà al nostro piccolo essere quando chiuderemo gli
occhi definitivamente.
Alla
piccola onda importa poco sapere che il mare è sconfinato. Quello che le
importa sapere è che cosa proverà quando si fonderà con il mare, che cosa
capiterà alla sua individualità.
La mente sa
benissimo che possiede il concetto di essere solo perché ha anche quello di non
essere. Anzi, è evidente che i due sono complementari.
In più, la
fisica moderna ha scoperto che proprio dal vuoto può nascere qualcosa.
Evidentemente,
la realtà sta altrove - al di là del dualismo essere-non essere. Povero Parmenide.
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