Tra attività è meditazione ci deve essere un'alternanza naturale.
Il riposo porta al bisogno di attività, l'attività porta al bisogno di riposo.
Non c'è contrasto.
La meditazione rende
calmi, equilibrati, sensibili, profondi e lucidi, e queste qualità, trasferite
nell'attività quotidiana, ci daranno enormi vantaggi, pratici oltreché
psicologici e spirituali.
Non ci vuole molto per
praticare la calma. Basta mettersi seduti di fronte ad una finestra, restare
immobili e silenziosi (soprattutto mentalmente), e osservare... tutto e niente, fuori e dentro di sé. O
sedersi in una spiaggia, in un giardino o in qualunque altro ambiente naturale
e contemplare in silenzio.
La meditazione ha una
sua durata spontanea. Prima si dilaterà e si approfondirà, e poi lascerà il
posto ad una nuova esigenza di attività. Se vi capita di addormentarvi, poco
male; quando vi risveglierete sarete più riposati e più lucidi.
Sembra incredibile, ma
per molti anche starsene seduti in questo modo è difficile. Purtroppo sono
malati di agitazione, e fanno ammalare il mondo.
Se non riuscite a
starvene per un po' seduti, tranquilli e silenziosi, siete come inseguiti da un
cane rabbioso - solo che il cane ce l'avete dentro di voi. Dunque, soffrite.
C'è anche da dire che
vivere in una famiglia o in una comunità significa spesso non trovare mai un
po' di privacy, di silenzio e di riposo. Si è continuamente stimolati a fare
qualcosa.
Ribellatevi. Siete
soltanto macchine produttive e riproduttive, non esseri umani. State sprecando
la vostra vita in troppe attività, state sprecando l'opportunità che vi è stata
data di essere voi stessi. Siete sempre di qualcun altro.
Ognuno ha diritto ad
avere un proprio spazio inviolabile. A meno che non vi troviate in qualche
carcere.
Ma il carcere in
questo caso ve lo siete creati o ve lo siete conservati da soli. E, se ve lo
siete creati voi stessi (magari non reagendo), potete liberarvene. Questa è la
buona notizia.
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