domenica 19 gennaio 2020

Liberarsi dalle catene dell'ignoranza


La meditazione serve a liberarci dalle catene dell’ignoranza. Ma non della semplice ignoranza culturale (per questo basta studiare), bensì dall’ignoranza metafisica, ossia dalla mancanza di consapevolezza che siamo prigionieri in questo mondo.
La situazione è già stata rappresentata, oltre che dall’Oriente, dal mito della caverna di Platone, in cui si immagina che ci siano dei prigionieri chiusi in una caverna fin da bambini che vedono solo ombre proiettate sulla parete alle loro spalle e credono che quelle siano la realtà. Ad un certo punto, un prigioniero viene liberato dalle catene e portato fuori, alla luce. E qui di accorge che la realtà non è costituita né dalle ombre né dagli oggetti posti su un muretto che proiettavano quelle ombre.
Quando poi decide di ritornare nella caverna per liberare gli altri prigionieri, questi non vogliono credergli, lo deridono e alla fine lo uccidono.
Dunque, i prigionieri sono talmente assuefatti a scambiare cose false o semplici proiezioni per cose reali che non vogliono ascoltare ragioni e preferiscono continuare a vivere nel buio della loro ignoranza.
Il mito descrive la condizione umana degli uomini che scambiano per reali semplici rappresentazioni, convenzioni e pregiudizi sociali. E precisa che rivelare loro che si stanno sbagliando è difficile e pericoloso, perché essi non vogliono abbandonare il loro modo di vedere, di credere e di vivere.
Basta guardarsi intorno per verificare che la situazione è proprio questa: tanti prigionieri incatenati dai loro pregiudizi che non vogliono vedere che molto di ciò in cui credono, dai valori sociali alle religioni e alle opinioni comuni, sono del tutto sbagliati, e che stanno perdendo l’occasione della loro vita per liberarsi ed emanciparsi.
I dominatori di questo mondo sono grandi illusionisti che ingannano se stessi e gli altri uomini.

Il problema è che, per liberarsi da queste catene, non basta credere a qualcuno o ascoltare la verità. Ma è necessario esperirla da soli, facendo uno sforzo di consapevolezza e di autocoscienza.

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