venerdì 10 gennaio 2020

Dio e la trascendenza


Nella teologia cristiana, Dio viene equiparato al Logos, termine greco che indica sia il pensiero razionale sia la manifestazione del pensiero che si concretizza differenziando le cose e dando loro un preciso significato. È chiaro dunque che questo Logos-Dio è un principio di razionalità, la nostra razionalità che distingue e dà un nome a ogni ente.
Ora la razionalità si basa su due principi: il principio di non contraddizione, per il quale tutte le cose sono se stesse e non altre, e il principio di causalità, per il quale ogni ente deriva da una causa. Ma i principi, i concetti e la ragione, mentre identificano e danno significati univoci, non ci danno la realtà-verità. Ci danno una realtà artefatta, interpretata e limitata.
Per conoscere razionalmente noi dobbiamo dividere e contrapporre: alto e basso, bene e male, giusto e ingiusto, giorno e notte, ecc. Questa interpretazione ci permette di avere significati condivisi e quindi di comunicare. Ma ci dà una realtà artefatta e limitata, ben poco degna di Dio.
La trascendenza è un’altra cosa, è ciò che trascende tutti questi principi. Per esempio Eraclito dice che Dio è giorno e notte, guerra e pace, inverno ed estate, sazietà e fame e muta come il fuoco. Al di là del dualismo della mente. E lo stesso dice l’Oriente, per esempio il taoismo o l’advaita vedanta.
Il discorso non è affatto astratto, perché questa trascendenza a-razionale ci abita interiormente. Quando entriamo ogni notte nel regno del sogno, perdiamo tutti questi principi e possiamo essere in due o più posti contemporaneamente, giovani e vecchi, possiamo volare, possiamo vivere tempi diversi, possiamo essere noi stessi ma anche altri… tutto un altro mondo. E anche quando nasciamo siamo ancora indefiniti e indeterminati: solo con il tempo impareremo a diventare razionali.
Ma l’irrazionalità, l’indeterminazione e la follia continueranno ad abitarci.
Questa è la trascendenza – la trascendenza della mente razionale e dualistica. Che ha poco a che fare con il Dio-Logos, tutto razionalità, principi, contrapposizioni, divisioni e definizioni.
Il Dio razionale delle religioni è una caricatura umanoide, un’immagine che ci siamo creati noi, dimenticando che cosa sia la vera trascendenza.
Anche l’esperienza che cerchiamo in meditazione non può essere ciò cui ci può portare la ragione, ma qualcosa che oltrepassa la comune razionalità, qualcosa che supera le divisioni e oltrepassa il dualismo dei concetti razionali.

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