giovedì 30 gennaio 2020

Oltre il soggetto e l'oggetto


In meditazione, l'arretramento del soggetto significa rinunciare alla pretesa di cercare la realizzazione o l'illuminazione per potenziare il proprio io, dismettere la volontà di autoaffermazione egoica, e rendersi conto che soggetto e oggetto sono complementari, le due facce di una stessa medaglia, e che ogni persona è il nodo di una rete, è il frutto di un lungo e complesso percorso che lo ha condotto a quel punto.
       Significa meditare dimenticandosi di essere un sé.
       Di solito noi pensiamo di essere un soggetto che percepisce un certo oggetto. Ma, accrescendo con una forte concentrazione, la consapevolezza dell'oggetto, cessa l'idea di essere entità separate e si giunge ad un'esperienza di unità. Questo vale a maggior ragione se l'oggetto della percezione diventa il soggetto stesso, ovvero se il soggetto si concentra acutamente su di sé.
       Per far questo, chiudere gli occhi e concentrarsi non su un oggetto specifico, ma sul proprio centro.

"Ciò da cui arretrano le parole e che non è conseguibile nemmeno con il pensiero"
                              Taittiriya Upanishad

       Qui subentra la paura di perdere se stessi. In realtà si va al di là della divisione tra soggetto e oggetto.

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