In meditazione, l'arretramento del soggetto significa rinunciare
alla pretesa di cercare la realizzazione o l'illuminazione per potenziare il
proprio io, dismettere la volontà di autoaffermazione egoica, e rendersi conto
che soggetto e oggetto sono complementari, le due facce di una stessa medaglia,
e che ogni persona è il nodo di una rete, è il frutto di un lungo e complesso
percorso che lo ha condotto a quel punto.
Significa meditare
dimenticandosi di essere un sé.
Di solito noi pensiamo
di essere un soggetto che percepisce un certo oggetto. Ma, accrescendo con una
forte concentrazione, la consapevolezza dell'oggetto, cessa l'idea di essere
entità separate e si giunge ad un'esperienza di unità. Questo vale a maggior ragione
se l'oggetto della percezione diventa il soggetto stesso, ovvero se il soggetto
si concentra acutamente su di sé.
Per far questo,
chiudere gli occhi e concentrarsi non su un oggetto specifico, ma sul proprio
centro.
"Ciò da cui arretrano le parole e che non è conseguibile
nemmeno con il pensiero"
Taittiriya
Upanishad
Qui
subentra la paura di perdere se stessi. In realtà si va al di là della
divisione tra soggetto e oggetto.
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