Tante belle
parole: amare il prossimo, amare addirittura i nemici, fare la carità, ecc., ma
lo scatto d’ira del Papa, trattenuto con la mano da una fedele durante una
cerimonia, ci dimostra che il cristianesimo non ha nessuna capacità di
trasformare il carattere dell’individuo. Per quanto un cristiano possa essere
buono, non ha nessun controllo sui propri impulsi, soprattutto sull’ira e la
rabbia. Anche Gesù era così: lo abbiamo visto rovesciare con ira le bancarelle
dei mercanti.
Solo il
buddhismo, con lo sviluppo dell’autoconsapevolezza, si preoccupa di osservare e
di trasformare gli impulsi e le reazioni primarie, in particolare la rabbia, l’avversione
e l’odio. Nessun’altra religione può trasformare il cuore dell’uomo.
Gesù
predica l’amore, ma non indica nessuno strumento per suscitare questo
sentimento, se non la buona volontà e una cieca repressione degli istinti più
negativi. Così possiamo anche avere dei santi che si occupano magari di poveri o
di malati, ma che non hanno conoscenza né di se stessi né degli altri, e che
non hanno nessun metodo pratico di controllo dei propri impulsi.
Ecco perché
queste religioni falliscono regolarmente nel produrre quella pace di cui
parlano di continuo. Non danno ai loro fedeli tecniche per riconoscere e trasformare
la rabbia che pure cova in ogni cuore. Non hanno metodi di autocontrollo e di
sviluppo della consapevolezza di sé. Non
apprezzano valori fondamentali come la calma, il distacco o la lucidità mentale.
In parole
semplici, le religioni teiste non hanno sviluppato nessuna pratica di vera
meditazione. Non è importante che crediate in un Dio o che abbiate fede,
speranza e carità. Dentro di voi rimanete i bruti di sempre, perché nessuno vi ha
insegnato a conoscere e a cambiare nel
profondo voi stessi.
Brutto gesto!
RispondiElimina