venerdì 17 gennaio 2020

Le due facce della medaglia


Il mondo è meraviglioso. D'accordo. Ma è anche terribile. E lo stesso si può dire di tutto.
       Ogni cosa ha due aspetti. Bene e male, positivo e negativo... sono sempre intrecciati, compresenti e complementari.
       Se ci si abitua a ragionare così - osservando contemporaneamente le due facce della medaglia -, la finiremo con questa sciocchezza del pessimismo/ottimismo, e vedremo finalmente la realtà. Questa è una prima forma di trascendenza, al di là del dualismo mentale.
       Negli stati d'animo, nei giudizi, ogni volta, bisogna ritornare all'origine del continuum soggetto-oggetto e decidere quale visuale adottare. La responsabilità è tutta nostra, non della realtà, ma del modo in cui la percepiamo e giudichiamo.
Lo scopo dovrebbe essere quello di raggiungere una certa equanimità, una visione trascendente e universalistica.
Certo, tale atteggiamento non ci esime dall’essere colpiti dal dolore quando questo si abbatte su di noi. Ma ci consente di non aggiungere la sofferenza mentale di chi non capisce nulla e s’illude di avere qualche protettore celeste.
Anche Gesù nutriva questa illusione: “Allontana da me questo calice…”. Ed è finita come è finita.

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