Il peggior peccato contro lo spirito è certamente quello della
superbia, dell'orgoglio, della presunzione, del credersi dalla parte del vero e
del giusto, del ritenersi detentori del potere di giudicare gli altri. Non si
tratta di un peccato da poco: è la base di ogni altro errore, è ciò che porta a
sbagliare e a far sbagliare anche gli altri. Al fondo c'è una mancanza di
consapevolezza, un egocentrismo e un'ignoranza che è il fondamento di tutto ciò
che di negativo può esserci nell'uomo. Quando una persona crede di possedere la
verità e si permette di giudicare, di condannare o di assolvere gli altri,
commette il più grande peccato che esista al mondo. Mancando di senso della
misura, di autocritica, di modestia, di saggezza e di sani dubbi, non può che
sbagliare coinvolgendo nel suo errore anche molti altri.
Lo vediamo chiaramente
in tutte le ideologie totalitarie e fideiste. Quanti misfatti compiono in nome
della loro presunzione!
Ma questo è
esattamente l'errore che compiono anche i sacerdoti di tutte le religioni, che
credono di avere la verità in tasca e di poter giudicare gli altri. O sono
presuntuosi o sono ignoranti o sono ipocriti: scegliete voi che cosa sia peggio. Si approfittano della buona fede
o della ingenuità delle masse per comandare gli altri e condurli su false
strade. Sfruttano l'incapacità di tanti individui di pensare con la propria
testa per confonderli, convincerli e plagiarli. Il tutto in nome non del bene
generale, ma del loro stesso potere.
Sì, se l'inferno
esiste, è certamente pieno di preti.
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