sabato 11 gennaio 2020

Meditazione di concentrazione


In meditazione, è necessario far arretrare il soggetto. Che cosa significa?
Significa rinunciare alla pretesa di cercare la realizzazione o l'illuminazione per potenziare il proprio io, dismettere la volontà di autoaffermazione egoica, e rendersi conto che soggetto e oggetto sono complementari, le due facce di una stessa medaglia, che ogni persona è il nodo di una rete, è il frutto di un lungo e complesso percorso che lo ha condotto a quel punto.
       Significa meditare dimenticandosi di essere un piccolo e isolato sé.
Significa concentrarsi sul campo unitario che esiste prima della differenziazione fra soggetto che conosce e soggetto (o oggetto) che viene conosciuto.
       Di solito noi pensiamo di essere e siamo un soggetto che percepisce un certo oggetto. Ma, accrescendo con una forte concentrazione, la consapevolezza dell'oggetto/soggetto, cessa l'idea di essere due entità separate e si giunge ad un'esperienza di unità.
       Per far questo, chiudiamo gli occhi, arrestiamo il respiro, spingiamo la lingua contro il palato, facciamo convergere l’attenzione davanti a noi (verso il centro della fronte o tra gli occhi o un po’ sopra la testa) e smettiamo di pensare. Se siamo pazienti e ripetiamo l’esercizio continuamente, potremo ottenere quell’esperienza che, secondo la  Taittiriya Upanishad, è
"ciò da cui arretrano le parole e che non è conseguibile nemmeno con il pensiero."
                             


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