"Mentre il
mondo cade a pezzi..." diceva una canzone che ha vinto il festival di
Sanremo, noi siamo qui che dobbiamo sempre lottare per tirare avanti, per
mangiare, per respirare, per vivere. Il mondo crolla e noi lo rimettiamo in
piedi, con grande fatica, come brave formichine. Ricostruiamo l'ordine, le
regole, le leggi, lo Stato, lottiamo contro la delinquenza, la povertà e la
malattia, e tiriamo avanti. Vita, morte, crollo, rinascita... l'intero universo
è così, un gigantesco campo di battaglia. Da una parte crolla a pezzi e
dall'altra parte cerca di risollevarsi.
L'entropia
non dà tregua, c'è sempre un nemico da combattere, non fosse altro che
l'ignoranza, la malattia, la vecchiaia, l'odio e la morte. Gli gnostici
sostenevano che il mondo fosse stato creato da un Dio Minore, un Demiurgo, che
in realtà era malvagio, invidioso e dittatoriale e si contrapponeva al Dio
Supremo; inoltre il Demiurgo si opponeva
a qualsiasi sforzo degli uomini di uscire dal loro stato di oscurità e
di dipendenza in cui si trovano, in cui sono imprigionati.
Un
magnifico mito, che nasconde una verità drammatica. C'è sempre qualcosa o
qualcuno che si oppone all'ordine che cerchiamo faticosamente di costruire. C'è
sempre una forza contraria da vincere, qualcosa che fa crollare le civiltà, gli
Stati, le religioni e le nostre piccole persone.
C'è
dappertutto una lotta senza tregua tra forze del bene e forze del male, con il
problema che non sono due eserciti contrapposti, ma due forze compresenti in
tutto il mondo e dentro di noi, spesso mescolate fra di loro e confuse.
Non
possiamo starcene semplicemente in pace. La guerra, la contesa, è l'elemento
costitutivo del mondo.
Noi comunque
non ci arrendiamo e continuiamo a lottare. Pur continuando a farci la guerra
tra noi e dentro di noi, tiriamo avanti eroicamente e rimettiamo in piedi le
macerie... dopo ogni terremoto.
Le forze
del male non prevarranno, no. Ma, per ora, neppure quelle del bene.
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