Sono le intenzioni che qualificano la nostra azione.
Dobbiamo diffidare di quella particolare
forma di egocentrismo che consiste nel sentirci buoni quando aiutiamo qualcuno.
Se per esempio si fa la carità solo per sentirsi gratificati, non si esce dal
proprio narcisismo.
D'altronde, recenti studi hanno dimostrato
che fare le buone azioni, come dedicarsi alla beneficenza e occuparsi degli
altri, attiva i circuiti del piacere.
Se dunque vogliamo liberarci dei
condizionamenti egoici, dobbiamo sviluppare una consapevolezza delle nostre
vere intenzioni.
Ma non è facile – la natura stessa ci
inganna. Pare che tutto sia predisposto per preservare il nostro egocentrismo.
Per uscirne dovremmo addirittura
oltrepassare il senso dell’io, al di là del piacere e del dispiacere. Dovremmo
superare anche i suggerimenti della natura.
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