Noi
sottovalutiamo il potere dei pensieri ossessivi nella creazione di stati d’animo
di depressione, di tristezza, di scoraggiamento, di pessimismo, di depressione,
di paura, ecc. Se fossimo in grado di notare tutti questi pensieri nel momento
in cui sorgono, capiremmo come la nostra infelicità e dunque la nostra
sofferenza siano il loro prodotto.
La
strategia per uscirne è 1) prendere coscienza di simili pensieri mentre ci
invadono la mente e 2) sostituirli con pensieri opposti che mettano in rilievo
la nostra capacità, la nostra forza, la nostra natura illuminata, calma e sostanzialmente
felice.
Fra
parentesi, quando parliamo di “pensieri” ci riferiamo a stati d’animo che
possono essere molto complessi e indefinibili, ma ben presenti.
Non
nego che sia un lavoro difficile, ma il contrasto e la sostituzione dei
pensieri negativi nel momento in cui sorgono hanno una ricompensa immediata. A
questo scopo potremmo aiutarci con mantra, con frasi che sottolineino la nostra
forza, con oggetti in qualche modo associati a stati di potenza o con
concentrazioni così intense da portarci ad un livello superiore al normale.
Dobbiamo
reagire allo scoramento facendo ricorso alle forze innate che tutti possediamo.
La meditazione non è quietismo - è ricerca di forza.
Nessun commento:
Posta un commento