Quando iniziamo
a sviluppare la consapevolezza, ci rendiamo conto di essere una minoranza, di
andare controcorrente. Le persone comuni non vogliono né riflettere né
meditare; vogliono continuare a vivere nell’incoscienza.
In campo
religioso, il massimo che possono fare è adorare qualche idolo inventato da
chissà chi. Per loro, questo idolo è “il Signore”, il Padrone, il Capobranco.
Vorrebbero essere guidate dai suoi sedicenti rappresentanti o interpreti, senza
dover pensare, senza dover fare sforzi.
Cercano
qualcuno che dia ordini, qualcuno cui sottomettersi, in religione e in
politica.
In Oriente si
dice che il male stia nell’ignoranza, nell’inconsapevolezza, nel voler chiudere
gli occhi, nel non voler sapere nulla. E questa è una verità fondamentale se
vogliamo capire come va il mondo degli uomini.
Il nemico è l’avidya, il non voler sapere. La forza
sta nella vidya, nel voler sapere.
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